È stata riaperta la chiesa di Potenza dove fu trovato il corpo di Elisa Claps
Giovedì mattina è stata riaperta dopo 13 anni la chiesa della Santissima Trinità di Potenza (Basilicata), nel cui sottotetto erano stati trovati i resti del corpo di Elisa Claps, scomparsa 17 anni prima, il 12 settembre del 1993. La decisione di riaprire la chiesa al culto era stata annunciata lo scorso anno dal vescovo della città, Salvatore Ligorio, e aveva causato molte critiche da parte della famiglia Claps, secondo cui le autorità ecclesiastiche locali non avrebbero fatto abbastanza per spiegare il ritrovamento dei resti, avvenuto in circostanze poco chiare.
Claps scomparve quando aveva 16 anni. Per il suo omicidio fu condannato a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, ma solo dopo il ritrovamento del cadavere nel 2010 e mentre stava già scontando una pena di 40 anni in Inghilterra per un altro omicidio. Dal 2010 in poi la chiesa era rimasta chiusa, per i primi due anni sotto sequestro e poi per lavori di restauro.
Già in quegli anni si era cominciato a parlare di una possibile nuova destinazione della chiesa, senza mai arrivare a soluzioni concrete, tra le proteste di alcuni cittadini che la volevano tenere chiusa per rispetto di Claps. Ancora oggi non ci sono certezze su dove sia avvenuto il suo omicidio, si sa soltanto che il corpo rimase nel sottotetto della chiesa per molti anni. La famiglia Claps ha accusato in più occasioni il parroco di allora, don Domenico “Mimì” Sabia, di aver in qualche modo occultato il cadavere. Sabia morì nel 2008, prima del ritrovamento.
Nei giorni scorsi papa Francesco aveva inviato una lettera all’arcivescovo di Potenza, in cui aveva auspicato che la chiesa della Santissima Trinità diventasse «un luogo per la preghiera silenziosa, l’adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita […] avendo cura di custodire la memoria di Elisa […] ed evitando celebrazioni liturgiche di carattere festoso».
– Ascolta anche: La puntata di “Indagini” sulla storia di Elisa Claps