• Sport
  • Giovedì 24 agosto 2023

L’Italia di Pozzecco ai Mondiali di basket

Il torneo comincia venerdì in Asia e dalla Nazionale ci si aspetta un buon piazzamento, anche se il piano di coinvolgere giocatori NBA di origini italiane non è andato a buon fine

Gianmarco Pozzecco con Stefano Tonut, Achille Polonara e Marco Spissu agli ultimi Europei (AP Photo/Michael Sohn)
Gianmarco Pozzecco con Stefano Tonut, Achille Polonara e Marco Spissu agli ultimi Europei (AP Photo/Michael Sohn)

Venerdì mattina la Nazionale maschile di basket inaugurerà la 19ª edizione dei Campionati mondiali. A Manila, nelle Filippine, giocherà contro l’Angola nella prima partita del suo girone, di cui fanno parte anche Repubblica Dominicana e Filippine, uno dei tre paesi ospitanti insieme a Giappone e Indonesia. Il torneo durerà poco più di due settimane e terminerà con la finale del 10 settembre: in Italia si potrà seguire in diretta su Rai, Sky Sport e Dazn.

L’Italia allenata da Gianmarco Pozzecco è ritenuta una squadra piuttosto imprevedibile da cui ci si possono aspettare risultati diversi: non è tra le favorite – ci sono squadre ritenute più competitive – ma può puntare a un buon piazzamento che andrebbe ad aggiungersi a quelli ottenuti di recente. La Nazionale arriva infatti da un ottavo posto agli Europei dell’anno scorso, da cui fu eliminata ai quarti dalla Francia (poi finalista) dopo aver battuto inaspettatamente la Serbia vice campione in carica con Nikola Jokic in campo. E prima ancora veniva da un quinto posto alle Olimpiadi, torneo che anche in quel caso finì con una sconfitta contro la Francia.

L’attuale progetto tecnico è iniziato poco più di un anno fa con un inaspettato cambio di allenatore a pochi mesi dagli Europei. La nomina di Gianmarco Pozzecco, tra i più famosi cestisti italiani degli anni Novanta e Duemila, era stata accolta con una certa perplessità per la sua breve esperienza da allenatore e per l’assenza di risultati di rilievo ottenuti in campo internazionale. Pozzecco si è rivelato effettivamente un allenatore sui generis, quasi un giocatore prestato temporaneamente a compiti manageriali per il tipo di rapporti che ha con i suoi giocatori, ma proprio questo sembra aver favorito coesione e affiatamento all’interno della Nazionale.

La vittoria contro la Serbia agli ultimi Europei ne era stata un esempio: contro una squadra sulla carta più forte, l’Italia aveva ottenuto una delle vittorie più importanti e sorprendenti della sua storia recente nonostante Pozzecco fosse stato espulso durante il terzo quarto, a partita ancora aperta, per aver protestato per un fischio arbitrale discutibile ma marginale. Le sue proteste erano state inoltre placate da Nicolò Melli, che non gliele aveva mandate a dire per allontanarlo dal campo ed evitargli altre sanzioni.

In campo quella vittoria fu agevolata dai 62 punti messi insieme proprio da Melli, uno dei più esperti giocatori della Nazionale, Simone Fontecchio, l’unico dei convocati attualmente in NBA (agli Utah Jazz), e Marco Spissu, ritenuto un “fedelissimo” di Pozzecco dai tempi in cui entrambi erano alla Dinamo Sassari. Melli, Fontecchio e Spissu sono ancora al centro del progetto tecnico insieme agli altri membri storici di questa Italia: il capitano Gigi Datome, che dopo i Mondiali si ritirerà, e Giampaolo Ricci, suo compagno nell’Olimpia Milano campione d’Italia.

Dagli ultimi Europei sono stati confermati anche Stefano Tonut, altro giocatore dell’Olimpia, Alessandro Pajola e il suo nuovo compagno di squadra alla Virtus Bologna, Achille Polonara, rientrato in Italia dopo quattro stagioni all’estero.

La novità sono invece Gabriele Procida e Matteo Spagnolo, rispettivamente del 2002 e del 2003, entrambi sotto contratto con l’Alba Berlino dopo essere stati selezionati al draft NBA del 2022 dai Detroit Pistons e dai Minnesota Timberwolves, che poi però non li hanno ingaggiati. La rosa dei convocati è infine completata da Mouhamet Diouf del Breogan di Lugo e Luca Severini del Derthona, sorpresa delle ultime due stagioni di Serie A. Non ci saranno Danilo Gallinari, che sta ancora recuperando dalla rottura di un legamento crociato, né Marco Belinelli e Daniel Hackett, per questioni di età.

«Siamo un gruppo che ama stare insieme, e insieme siamo in grado di superare i nostri limiti. Veniamo da un mese di lavoro intenso e siamo pronti» ha detto Datome mercoledì in conferenza stampa da Manila. Questo affiatamento si è potuto vedere peraltro nel podcast che Datome e Melli hanno realizzato nelle ultime settimane in collaborazione con lo staff della Nazionale, in cui hanno parlato della loro preparazione e ospitato uno o più membri della squadra in ciascuna puntata, compreso Pozzecco.

Le sette amichevoli disputate in fase di preparazione sono state tutte vincenti, e tra le avversarie battute ci sono state anche Grecia, Serbia e Cina. Le partite giocate in Italia sono state molto seguite dal pubblico, nonostante nei piani iniziali la Nazionale sarebbe dovuta essere diversa. Da tempo infatti la Federazione puntava sul coinvolgimento di giocatori di NBA con origini italiane per alzare il livello della selezione, e tra questi soprattutto su Paolo Banchero, miglior esordiente dell’anno nell’ultima stagione NBA, sul quale era già stata predisposta una campagna comunicativa importante.

A fine giugno però Banchero aveva spiazzato un po’ tutti scegliendo di andare ai Mondiali con gli Stati Uniti senza prima comunicarlo direttamente alla Federazione italiana. Il presidente federale Gianni Petrucci è stato piuttosto duro su Banchero, e anche Pozzecco si è detto deluso dal modo in cui il giocatore ha gestito la situazione.

Oltre a Banchero l’Italia ha dovuto rinunciare anche a Darius Thompson dell’Anadolu Efes, che non ha potuto ottenere in tempo il passaporto italiano, e a Nico Mannion, ex giocatore dei Golden State Warriors in NBA, reduce da stagioni altalenanti con la Virtus Bologna (ora è al Baskonia). Non è stato inoltre possibile convocare Donte DiVincenzo, campione NBA con i Milwaukee Bucks: il giocatore ha spesso espresso la sua volontà di giocare per l’Italia, ma non è stato trovato ancora il modo di coinvolgerlo.

La prima fase dei Mondiali, con il girone composto da Angola, Filippine e Repubblica Dominicana, è ritenuta ampiamente alla portata dell’Italia. Alla fase successiva, cioè la seconda a gironi, si qualificano le prime due classificate e lì il torneo inizierà a complicarsi. Per l’Italia le probabili avversarie sono Serbia e Cina, ma soltanto due si qualificheranno agli ottavi. Nella fase a eliminazione diretta entreranno poi in gioco tutte le grandi favorite, che a meno di sorprese sono Stati Uniti, Spagna e Francia.

– Leggi anche: Che Stati Uniti si vedranno ai Mondiali di basket