A che punto sono i lavori per il Giubileo a Roma
L'anno santo per i cattolici inizierà a fine 2024, martedì ha aperto un grosso cantiere ma il progetto è ambizioso e ne prevede molti altri
Martedì nel centro di Roma, tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, sono partiti i lavori per un importante progetto urbanistico che dovrebbe cambiare la viabilità della zona, rendendola pedonabile con un sottopasso in piazza Pia. È uno dei tanti progetti connessi alle celebrazioni del prossimo Giubileo, l’anno santo che il papa convoca periodicamente dal 1300 e che inizierà a dicembre del 2024. Oltre al significato religioso e simbolico, il periodo del Giubileo è sempre un’occasione in cui la città di Roma si riempie di milioni di turisti e fedeli provenienti da tutto il mondo.
Per questo, fin dal suo insediamento a ottobre del 2021 il sindaco Roberto Gualtieri, del Partito Democratico, sta collaborando con il governo per preparare la capitale all’accoglienza di un flusso di persone superiore alla norma. Tra le altre cose, l’amministrazione vorrebbe pedonalizzare molte strade, riqualificare l’area della stazione ferroviaria di Termini e migliorare le reti di trasporto pubblico, per esempio acquistando nuovi tram e carrozze della metropolitana. Tuttavia, il tempo per portare a termine tutti questi lavori non è poi molto: l’evento che sancisce l’inizio del Giubileo, cioè l’apertura della porta santa della basilica di San Pietro, è previsto per l’8 dicembre 2024, tra meno di un anno e mezzo. Per ora sono stati aperti tre grossi cantieri e l’avvio di molti altri è previsto tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.
I progetti legati al Giubileo sono cambiati varie volte. I primi 87 interventi considerati «essenziali e indifferibili» sono stati presentati lo scorso gennaio: erano divisi in quattro aree tematiche (riqualificazione e valorizzazione, accessibilità e mobilità, ambiente e territorio, accoglienza e partecipazione) e prevedevano uno stanziamento da 1,8 miliardi di euro, a cui si aggiungono 500 milioni di euro provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con il progetto “Caput Mundi”. Il 4 febbraio il sindaco Gualtieri è stato nominato Commissario straordinario per il Giubileo, diventando di fatto il responsabile del programma di lavori.
In seguito, sempre a febbraio, il decreto-legge “PNRR Ter”, poi convertito in legge dal parlamento, ha concesso alcune deroghe e semplificazioni alle procedure legate ai lavori per il Giubileo, con l’obiettivo di rendere più rapide le operazioni ed evitare lungaggini burocratiche. Gualtieri si era detto soddisfatto, affermando che le deroghe avrebbero consentito di aprire alcuni cantieri «prima del previsto».
A giugno, poi, il governo e l’amministrazione comunale hanno presentato un programma aggiornato composto da 184 interventi, indicando per ognuno le tempistiche previste e i fondi stanziati. Al momento sono previste spese complessive per 3,4 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi finanziati con risorse messe a disposizione dalla legge di bilancio del 2022, e 2,1 miliardi con risorse esterne (del PNRR, il cui contribuito rimane fissato a 500 milioni di euro, e di privati).
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I primi due grossi cantieri sono partiti il 24 luglio. Riguardano la riqualificazione del ponte dell’Industria o “ponte di ferro”, che collega le zone Portuense e Ostiense e la cui struttura originaria, risalente al 1862, era stata danneggiata da un incendio nel 2021. L’intervento ha un costo di 7,85 milioni di euro, di cui 2,85 milioni finanziati con risorse del Giubileo, e dovrebbe essere completato a settembre del 2024. Il secondo cantiere riguarda invece la riqualificazione e la pedonalizzazione di piazza della Repubblica, poco lontano dalla stazione Termini. In questo caso i lavori dovrebbero costare 12 milioni di euro ed essere completati entro l’8 dicembre del 2024, giusto in tempo per l’inizio del Giubileo.
Come dicevamo, il 22 agosto è partito anche uno tra i cantieri più grossi e importanti, il sottopasso di piazza Pia, un tunnel da 70 milioni di euro che permetterebbe di deviare il traffico e creare un’area pedonale tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, fino a Piazza San Pietro. In alcuni comunicati del Comune di Roma si legge che i lavori dovrebbero terminare entro l’8 dicembre del 2024, e anche in una conferenza stampa di fine luglio Gualtieri ha confermato che l’opera verrà terminata entro il prossimo anno, con i lavori che dovrebbero svolgersi «senza sosta», ventiquattro ore al giorno. Ma secondo il cronoprogramma presentato dal governo il collaudo è previsto per il primo trimestre del 2025, quindi dopo l’inizio del Giubileo.
Al di là dei tre grossi cantieri già avviati, sembra che alcuni lavori non siano partiti nei tempi previsti. Un report governativo aggiornato allo scorso 14 giugno diceva che diversi cantieri sarebbero dovuti iniziare entro luglio, per esempio quello per la riqualificazione dei sistemi di illuminazione sul Grande Raccordo Anulare o il collegamento tra l’autostrada A1 e l’area di Tor Vergata. A inizio agosto però l’amministrazione della capitale aveva posticipato l’inizio dei lavori all’autunno, e l’ufficio stampa di Anas – la società per azioni di proprietà dello Stato che controlla buona parte delle strade e delle autostrade italiane, responsabile degli interventi – ha confermato al Post che i lavori non sono ancora iniziati e si prevede l’inizio tra settembre e ottobre.
In generale nel corso dei prossimi mesi dovrebbero aprire molti altri cantieri in diverse zone di Roma, dal centro alla periferia: il timore è che la concentrazione di lavori pubblici possa rallentare la circolazione nella città, creando disagi a turisti e residenti. Gualtieri ha detto che alcuni di questi verranno svolti soprattutto di notte, in modo da non incidere troppo sulle ore di maggiore traffico, e che l’amministrazione ha organizzato tutto con l’intenzione di evitare un «effetto accumulo» causato dalla sovrapposizione di molte opere simultanee in una sola zona. In sostanza Gualtieri ha ammesso che alcuni problemi saranno inevitabili, ma ha detto che i lavori sono necessari per migliorare la città e sul lungo termine porteranno conseguenze positive.
Dato il poco tempo è comunque possibile che alcuni interventi inizialmente previsti non siano realizzati. È il caso per esempio del parcheggio interrato di Piazza del Risorgimento, vicino a Città del Vaticano: «Non intendiamo correre il rischio di avere cantieri vicino al Vaticano durante il Giubileo, è una nostra linea rossa», ha detto Gualtieri, spiegando che la riqualificazione della piazza verrà sicuramente effettuata, mentre la realizzazione dei parcheggi potrebbe essere temporaneamente accantonata.