Il truffatore che organizzò il disastroso Fyre Festival ci riprova

Billy McFarland ha cominciato a vendere i biglietti per la seconda edizione di uno dei peggiori festival musicali della storia

Billy McFarland (AP Photo/Mark Lennihan)
Billy McFarland (AP Photo/Mark Lennihan)
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Il Fyre Festival fu un evento musicale di lusso che si tenne alle Bahamas nella primavera del 2017, e che diventò molto famoso perché venne chiuso in anticipo per via di gravi e numerosi disservizi, che portarono in molti a definirlo uno dei peggiori festival musicali della storia. Su quel disastro, e sulla storia dell’imprenditore statunitense che lo organizzò e che fu poi condannato per frode, Billy McFarland, furono anche fatti due documentari. Ora McFarland è uscito di prigione, e ha incominciato a vendere biglietti per il Fyre Festival II.

Secondo il sito dell’evento, la seconda edizione del festival dovrebbe tenersi sempre in un’isola delle Bahamas nel dicembre del 2024, anche se la data è provvisoria. Non si sa ancora quali artisti dovrebbero suonare né se le capacità organizzative di McFarland siano in qualsivoglia modo migliorate rispetto al 2017, ma l’organizzazione dice che 100 persone hanno già acquistato i primi biglietti, che costano poco meno di 550 dollari. I prezzi dei biglietti aumenteranno man mano che vengono venduti, e in teoria includono l’ingresso al festival e a una serie di eventi laterali, tra cui le proiezioni di alcuni documentari.

Il primo Fyre Festival, che si sarebbe dovuto tenere per due settimane tra l’aprile e il maggio del 2017, fu talmente caotico, fallimentare e assurdo da aver ispirato due documentari usciti nel 2019: Fyre – La più grande festa mai avvenuta, su Netflix, e Fyre Fraud, uscito per la piattaforma americana Hulu. La storia era questa: nel 2017 McFarland mise insieme una squadra di persone e finanziatori, tra cui il rapper Ja Rule, per organizzare un festival musicale esclusivo per persone molto ricche, su un’isola delle Bahamas. Realizzò un video promozionale molto professionale, coinvolgendo alcune delle modelle più richieste del mondo, da Emily Ratajkowski a Bella Hadid a Hailey Baldwin, e vendette diversi tipi di offerte che partivano da alcune migliaia di dollari e arrivavano ad alcune decine di migliaia, per i soggiorni più lussuosi.

I documentari di Netflix e Hulu raccontano come McFarland e gli altri organizzatori non avessero idea di come organizzare davvero un festival del genere: la loro assoluta impreparazione, unita alla malafede di aver venduto migliaia di biglietti senza nessuna garanzia, ebbe come risultato un gigantesco disastro.

Alla fine gli organizzatori non riuscirono ad allestire praticamente niente di quello che avevano promesso: le residenze lussuose erano in realtà tende per gli sfollati degli uragani (peraltro semi-distrutte da un acquazzone la sera prima del festival), il catering era più simile a quello di un campeggio che a quello stellato promesso, e la maggior parte dei musicisti annunciati – dai Major Lazer ai Blink 182 – diede buca quando capì che il festival era un disastro.

I partecipanti arrivarono e non trovarono niente di quello per cui avevano pagato, e furono costretti a dormire in tende allagate in mezzo a una specie di cantiere: quando provarono a tornare a casa il giorno dopo, non c’erano aerei per trasportarli e dovettero passare decine di ore nel piccolo aeroporto locale. Erano per la maggior parte influencer con migliaia di follower, quindi il disastro del Fyre Festival fu ampiamente documentato e finì su tutti i giornali.

McFarland e Ja Rule furono citati in giudizio per 100 milioni di dollari in una causa collettiva intentata da vari partecipanti al festival che erano rimasti bloccati sull’isola. McFarland fu poi arrestato da agenti federali e accusato di frode telematica in relazione al festival, ma non solo: fu condannato a sei anni di carcere, scontandone poi solo quattro.

«È stato il viaggio più pazzo in assoluto, quello che mi ha portato fin qui», ha detto McFarland nel video che annuncia la seconda edizione del festival. Ha raccontato di aver cominciato a lavorare a un progetto da cinquanta pagine «per trasformare l’interesse e la domanda nei confronti di Fyre» in una nuova serie di eventi mentre si trovava in prigione a Lisbon, Ohio.

 

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«Abbiamo parlato con persone in posti lontani, come il Medio Oriente e il Sud America, e alla fine abbiamo deciso che il Fyre Festival II tornerà nei Caraibi», ha detto McFarland. In passato, McFarland aveva annunciato l’intenzione di realizzare un musical di Broadway sul festival. Nel marzo di quest’anno, aveva anche detto che avrebbe ripagato i 26 milioni di dollari che deve agli investitori per il primo festival passando metà del suo tempo «a girare programmi tv» e l’altra metà a «dare vita a idee creative sfrenate, mettere insieme talenti e realizzare grandi cose».

Sui social network, l’annuncio della seconda edizione del Fyre Festival è stato accolto con indignazione e ilarità. Molti si domandano se anche questa volta migliaia di persone si fideranno di McFarland, nonostante sia andato in prigione per frode e “Fyre Festival” sia diventato per molti sinonimo di truffa. Una ragazza che ha comprato il biglietto ha per esempio raccontato al Washington Post di essere fiduciosa perché «non credo davvero che Billy vorrebbe tornare in prigione, e ha avuto molto tempo per pensarci e prepararsi questa volta».

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