Come funzionerà il Supporto per la formazione e il lavoro
È il sussidio da 350 euro che da settembre sostituirà il reddito di cittadinanza per le persone considerate “occupabili”
Dal primo settembre, in teoria, dovrebbe diventare attivo il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), cioè uno dei due sussidi statali con i quali il governo di Giorgia Meloni ha sostituito il reddito di cittadinanza. Il Supporto per la formazione e il lavoro è rivolto alle persone che il governo considera «occupabili», che sono quelle che sono state escluse dall’assegno di inclusione, cioè la misura che tra le due più assomiglia a quella precedente e che garantisce un assegno mensile superiore. Il Supporto per la formazione e il lavoro invece ammonta solo a 350 euro al mese, ed è vincolato alla partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione professionale, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro, tra quelli individuati dal governo.
Al Supporto per la formazione e il lavoro possono accedere le persone tra i 18 e i 59 anni con un ISEE familiare non superiore ai 6mila euro. Se nelle loro famiglie non ci sono minori a carico, persone con oltre 60 anni o disabili, non possono accedere all’assegno di inclusione, e possono quindi fare richiesta per il SFL.
Dato che il limite massimo di ISEE per il reddito di cittadinanza era 9.600 euro, però, le persone “occupabili” con ISEE tra 6mila e 9.600 euro perderanno il primo sussidio e non avranno diritto al nuovo. Possono fare richiesta per il SFL anche le persone che avrebbero diritto all’assegno di inclusione, ma che vogliono partecipare a un percorso di politiche attive del lavoro. Il SFL però non si può sovrapporre al reddito di cittadinanza o alla pensione di cittadinanza, che stanno venendo revocati progressivamente a partire da agosto e che saranno interamente aboliti a partire da gennaio del 2024, quando comincerà a essere erogato l’assegno di inclusione. Il SFL è incompatibile anche con ogni altro strumento pubblico di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione.
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Il SFL si potrà richiedere a partire dal primo settembre su una piattaforma online, chiamata SIISL, che sarà allestita dall’INPS, oppure attraverso un patronato, cioè uno di quegli enti autorizzati dallo Stato a svolgere gratuitamente servizi di assistenza per gestire alcune pratiche autorizzate. Dal primo gennaio 2024 potranno avviare la pratica anche i CAF.
Al richiedente sarà richiesto di sottoscrivere un primo “patto di attivazione digitale”, con cui ci si impegna a presentarsi in un centro specifico per firmare il «patto di servizio», in cui dovrà scegliere tra agenzie per il lavoro o enti autorizzati che potranno prenderlo in carico. Se i requisiti sono a posto la richiesta sarà accettata, e la persona che vuole il SFL sarà convocata di nuovo nel centro: su quanto ci sarà da aspettare per questa fase, però, c’è al momento molta incertezza, e un po’ di preoccupazione. Secondo il Corriere della Sera, è «probabile che i tempi saranno molto diversi tra Nord e Sud». Lì, comunque, alla persona richiedente sarà richiesto di firmare un’altra cosa, il “patto di servizio personalizzato”.
A questo punto la persona richiedente potrà cominciare a ricevere offerte di lavoro o di partecipazione a servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro. A questi si aggiungono progetti di formazione o qualificazione professionale, organizzati da enti pubblici o privati, anche online, e progetti di servizio civile.
L’assegno di 350 euro al mese sarà erogato dall’INPS mensilmente tramite bonifico, ma al massimo per 12 mensilità. Durante l’anno, la persona che riceve il SFL sarà tenuta a partecipare ai progetti di formazione e qualificazione, confermandolo ogni 90 giorni, altrimenti l’assegno sarà sospeso. Il beneficiario del SFL dovrà accettare eventuali offerte di lavoro, anche a tempo determinato: potrà rifiutare solo se il posto di lavoro offerto fosse a una distanza di oltre 80 chilometri dal domicilio, o se per raggiungerlo occorressero più di 2 ore coi mezzi pubblici. Altrimenti perderà il sussidio. In caso di contratto con una durata inferiore ai sei mesi, il SFL sarà sospeso e poi riprenderà al termine dell’impiego. Si potrà continuare a percepire se il reddito da lavoro non supererà i 3mila euro annui.
Ci sono altri obblighi specifici, per esempio alle persone tra 18 e 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico sarà richiesto di partecipare ai percorsi di istruzione per adulti: sono elencati più dettagliatamente sul sito dell’INPS. Sul sito del ministero del Lavoro ci sono delle risposte alle domande frequenti.
Secondo la ministra del Lavoro Marina Calderone sono 159mila le persone che sono già state informate via SMS dall’INPS di aver perso il diritto al reddito di cittadinanza, e di questi 112mila sono considerati «occupabili». Circa un terzo di loro è già iscritto a misure di politiche attive del lavoro che danno diritto al SFL.