Marcell Jacobs è stato eliminato nella semifinale dei 100 metri ai Mondiali di atletica
È arrivato quinto con 10 secondi e 5 centesimi, mentre la delegazione italiana a Budapest ha già vinto due medaglie
Il velocista italiano Marcell Jacobs è stato eliminato nella semifinale dei 100 metri piani ai Mondiali di atletica in corso a Budapest, in Ungheria. Jacobs è arrivato quinto con un tempo di 10 secondi e 5 centesimi: 25 centesimi in più rispetto al tempo con cui vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo stabilendo l’attuale record europeo. È un risultato deludente ma anche atteso, visto che Jacobs non era arrivato ai Mondiali in forma, e non aveva fatto una prestazione brillante nemmeno nella batteria. Erano inoltre 71 giorni che non partecipava a una gara ufficiale, e quello di Budapest è comunque il suo miglior tempo stagionale.
Dopo la gara, Jacobs ha detto: «Sapevo che non sarebbe stato facile. Mi manca gareggiare, potevo stare a casa da questo Mondiale ma ho deciso di metterci la faccia. Non ho paura di essere sconfitto. So che questo non è il mio livello ma ho dato tutto quello che potevo dare». Le sue condizioni sono sembrate comunque in miglioramento rispetto a ieri, e c’è qualche speranza che possa fare bene nella staffetta 4×100 insieme ai compagni della delegazione italiana Filippo Tortu, Lorenzo Patta e uno tra Samuele Ceccarelli e Fausto Desalu.
Dopo lo straordinario e inatteso successo alle Olimpiadi di Tokyo, dove aveva vinto l’oro anche nella staffetta 4×100 con la squadra italiana, Jacobs ha corso poco e ha avuto diversi problemi fisici. Le sue uniche vittorie le aveva ottenute nel 2022, con tempi non proprio entusiasmanti, ai Mondiali indoor (sui 60 metri) e agli Europei. Nell’ultimo anno ha corso i 100 metri solo una volta e in diverse altre occasioni ha ritirato la sua partecipazione a pochi giorni dalle gare, sempre per piccoli fastidi fisici. La prestazione di oggi ai Mondiali indebolisce le speranze che possa ripetere i successi di Tokyo alle Olimpiadi del prossimo anno a Parigi.
Alla luce di queste delusioni, per qualcuno il risultato di Tokyo fu un’eccezione, per altri il suo talento è stato mal gestito (da lui stesso, dal suo staff o dalla federazione di atletica). È comunque vero che l’atletica leggera, e in particolare i 100 metri, sono un’attività d’élite in cui basta cambiare pochi dettagli (le scarpe, la dinamica di corsa o certe posizioni, magari in conseguenza di piccoli fastidi o infortuni) per alterare notevolmente prestazioni e risultati. E che, come spesso si nota solo quando sono gli atleti stessi a ricordarlo, anche la parte psicologica è determinante.
I Mondiali di atletica sono cominciati sabato. L’Italia ha già vinto due medaglie: una d’argento con Leonardo Fabbri nel getto del peso e una di bronzo con Antonella Palmisano nella 20 chilometri di marcia, disciplina di cui è campionessa olimpica in carica. Due medaglie erano state quelle vinte dalla delegazione italiana ai Mondiali dell’anno scorso a Eugene, negli Stati Uniti: per i prossimi giorni c’è attesa in particolare per Gianmarco Tamberi, campione olimpico in carica del salto in alto, che si è già qualificato per la finale a Budapest anche se è sembrato un po’ in difficoltà. Altre atlete e atleti su cui sono riposte le speranze della delegazione sono Larissa Iapichino e Mattia Furlani nel salto in lungo. Massimo Stano, campione olimpico della marcia 20 km a Tokyo, si è invece ritirato dalla sua gara di sabato.
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