La criticata protesi nasale di Bradley Cooper per interpretare Leonard Bernstein
In un film sul compositore ebreo l'attore ha fatto ricorso a un naso finto ritenuto da molti stereotipato ed eccessivo
Martedì è stato pubblicato un breve trailer di Maestro, un film di Netflix che verrà presentato a settembre alla Mostra del Cinema di Venezia e uscirà in streaming a dicembre. Racconta la storia d’amore tra il celebre compositore newyorkese Leonard Bernstein (che scrisse, tra le altre cose, il musical West Side Story) e la moglie e attrice Felicia Montealegre, ed è stato scritto, prodotto e diretto dal noto attore hollywoodiano Bradley Cooper, che ne è anche l’interprete principale.
Le scene che compaiono nel trailer però hanno provocato un notevole dibattito tra attori e critici perché Cooper, che diversamente da Bernstein non ha origini ebraiche, indossa una protesi che gli ingrandisce il naso, accentuando più di quanto ritenuto da molti necessario un stereotipo estetico assai radicato e legato all’antisemitismo.
Già lo scorso maggio, quando Netflix aveva divulgato alcune foto delle riprese del film, Cooper era stato criticato per aver scelto di interpretare un personaggio ebreo pur non essendolo lui stesso, un tipo di critica frequente in tempi recenti, ma anche parecchio contestata, da chi ritiene che recitando sia normale interpretare persone con identità e caratteristiche diverse dalle proprie. Il critico cinematografico statunitense Daniel Fienberg aveva però fatto notare un aspetto più puntuale, e cioè che la protesi nasale di Cooper era probabilmente eccessiva. Le rappresentazioni delle persone ebree con un naso grosso, spesso adunco, sono infatti tra gli esempi più noti di stereotipi antisemiti: erano per esempio comuni nelle vignette razziste che discriminavano gli ebrei all’inizio del Novecento.
https://twitter.com/TheFienPrint/status/1531352148650274816?s=20
Dopo la pubblicazione del trailer sono arrivate nuove critiche, anche di chi ha fatto notare che Bernstein aveva effettivamente un naso pronunciato, ma comunque meno di quello ricostruito sul volto di Cooper. Sono intervenuti nel dibattito anche Jamie, Alexander e Nina Bernstein, i tre figli del compositore, che però hanno difeso le scelte di Cooper in una serie di post, dicendo tra le altre cose di essere stati coinvolti in tutta la produzione del film. «Era vero che Leonard Bernstein aveva un bel naso grosso», hanno scritto: «Bradley ha scelto di usare del trucco per accentuare questa somiglianza, e a noi va assolutamente bene. E siamo certi che sarebbe andato bene anche a nostro padre». Per il momento invece né Cooper né Netflix hanno fatto dichiarazioni a riguardo.
(1/6) From Jamie, Alexander, and Nina Bernstein:
Bradley Cooper included the three of us along every step of his amazing journey as he made his film about our father. pic.twitter.com/y9xZWDotJe— Leonard Bernstein (@LennyBernstein) August 16, 2023
Tra chi ha criticato la protesi di Cooper c’è per esempio l’attrice britannica, ed ebrea, Tracy-Ann Oberman. Ha scritto su Instagram che per lei e molti altri la protesi del naso usata per il film è l’equivalente del cosiddetto “blackface”, cioè la pratica di una persona bianca che si colora la faccia di scuro per assomigliare a una persona nera, una cosa che in paesi come gli Stati Uniti è ampiamente censurata per i suoi legami col razzismo, lo schiavismo e il colonialismo. Oberman ha spiegato di non essere contraria a prescindere al fatto che un attore non ebreo interpreti un personaggio ebreo, ma che «se Bradley Cooper non lo sa fare attraverso la recitazione e basta» allora avrebbe dovuto scegliere qualcun altro.
Oberman ha citato il caso di Oppenheimer, il film di Christopher Nolan uscito negli Stati Uniti a luglio sulla storia del “padre della bomba atomica”, che era ebreo e che viene interpretato dall’attore non ebreo Cillian Murphy. Anche la scelta di Murphy era stata inizialmente criticata, ma Oberman sostiene invece che «Cillian poteva interpretare Oppenheimer perché assomiglia a Oppenheimer e poteva rendere la forza della storia e dell’ebraicità di quell’uomo attraverso la potenza della sua recitazione».
L’autore, attore e presentatore comico ebreo David Baddiel ha commentato su Twitter che il caso del naso di Bradley Cooper rientra in una generale mancanza di autenticità che secondo lui è particolarmente evidente quando vengono scelti attori e attrici per interpretare personaggi ebrei. Baddiel aveva già criticato la scelta dell’attrice Helen Mirren per il ruolo della prima ministra israeliana Golda Meir nel film Golda.
Dear news outlets. Please stop asking me to write something/be interviewed about Bradley Cooper playing Leonard Bernstein. I’ve talked about authenticity casting not applying to Jews – and what that means – many times. The only difference here is it’s more – well – on the nose. pic.twitter.com/UW5ttUqb6V
— David Baddiel (@Baddiel) August 16, 2023