Più di 50 persone migranti che erano a bordo di un’imbarcazione partita dal Senegal a luglio risultano disperse
Trentotto persone migranti che erano a bordo di un’imbarcazione partita dal Senegal più di un mese fa e finita alla deriva nell’oceano Atlantico sono state soccorse e portate a riva nell’arcipelago di Capo Verde, al largo delle coste occidentali dell’Africa. Un portavoce dell’agenzia dell’ONU per le migrazioni (IOM) ha detto all’agenzia di notizie AFP che sette persone sono state trovate morte a bordo e si ritiene che altre 56, attualmente disperse, siano morte durante il viaggio.
L’imbarcazione era una grossa piroga, una nave di legno lunga e stretta solitamente usata per la pesca; era stata avvistata lunedì da una nave da pesca spagnola che aveva allertato le autorità marittime mentre si trovava a circa 300 chilometri dall’isola di Sal, una delle più note dell’arcipelago di Capo Verde. Il ministero degli Esteri senegalese, citando le testimonianze delle persone a bordo, ha detto che la piroga era partita dal villaggio di Fasse Boye nel nord del paese lo scorso 10 luglio e trasportava 101 migranti. Al momento non è chiaro per quali motivi abbia cominciato ad andare alla deriva e quando. Si ritiene che quasi tutte le persone a bordo fossero senegalesi.
La rotta con cui le persone migranti lasciano l’Africa occidentale per provare a raggiungere arcipelaghi come quello di Capo Verde o molto più spesso le Canarie, che fanno parte della Spagna, è una delle più pericolose. Nonostante i rischi, continua a essere tra le più frequentate. Sempre a luglio almeno 300 persone che erano partite dal Senegal sono risultate disperse proprio al largo delle Canarie.
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