La versione di Janet Yellen sulla storia dei “funghi allucinogeni”
La segretaria del Tesoro statunitense ha dato rassicurazioni sul fatto di non essere andata in giro per la Cina in stato alterato
A metà luglio su alcuni giornali americani e poi anche in Italia era stato raccontato che la segretaria del Tesoro statunitense Janet Yellen, in visita a Pechino per motivi diplomatici, aveva mangiato dei funghi con proprietà allucinogene. La notizia era stata ripresa con toni sensazionalistici dal tabloid statunitense New York Post e poi anche da alcuni giornali italiani, che avevano parlato di «Yellen drogata in Cina» e «giallo dei funghi», suggerendo in alcuni casi l’ipotesi che le condizioni psichiche di Yellen potessero essere state alterate a sua insaputa dalle autorità cinesi per motivi politici.
Yellen era stata effettivamente in un ristorante la prima sera dopo il suo arrivo a Pechino, dove aveva ordinato tra le altre cose una specialità tipica locale, il Jian shou qing, un piatto di funghi del tipo Lanmaoa asiatica. CNN aveva dedicato un approfondimento a questo piatto, intervistando un esperto di botanica che aveva raccontato che quei funghi possono avere effetti allucinogeni, ma che ci sono pochi studi scientifici a riguardo e che la maggior parte delle informazioni disponibili sono soprattutto aneddotiche. CNN aveva inoltre scritto che è credenza diffusa che basti cuocere i funghi per eliminarne gli eventuali effetti psicoattivi.
Intervistata da CNN martedì, Yellen ha infine dato la propria versione della storia, dicendo tra qualche risata di aver «letto che se i funghi sono cucinati correttamente, come sono sicura fossero in quell’ottimo ristorante, non hanno alcun effetto», e aggiungendo che «a tutti noi sono piaciuti sia i funghi che il ristorante, e nessuno ha avuto alcun effetto collaterale negativo dopo averli mangiati». Yellen ha anche specificato di non aver scelto né il ristorante né i piatti da ordinare, e che non era «a conoscenza del fatto che quei funghi hanno effetti allucinogeni. Sono venuta a saperlo dopo».
La notizia del piatto di funghi ordinato al tavolo di Yellen era arrivata sui giornali occidentali in seguito a un post pubblicato su Weibo, il principale social network cinese, dalla food blogger cinese Pan Pan Mao, che si trovava nello stesso ristorante quella sera. La specialità del posto è la cucina dello Yunnan, una regione della Cina sudoccidentale che confina con Vietnam, Laos e Myanmar. A prescindere dagli articoli dai toni complottistici usciti in quei giorni, la scelta dello staff di Yellen di provare questo tipo di cucina asiatica aveva suscitato grande attenzione sui social network cinesi e non.
Il New York Post, tabloid notoriamente conservatore e filorepubblicano, aveva suggerito che gli effetti allucinogeni dei funghi mangiati da Yellen potessero essere stati la causa di quello che definì «un inchino imbarazzante» al vice primo ministro del consiglio di stato della Repubblica Popolare Cinese He Lifeng, e aveva messo in relazione questo episodio con il ritrovamento di una busta di cocaina alla Casa Bianca avvenuto alcuni giorni prima.
All’inizio di luglio Yellen e il segretario di Stato Antony Blinken si trovavano a Pechino per un viaggio di quattro giorni orientato ad ammorbidire le relazioni tra Cina e Stati Uniti: era il primo viaggio in Cina di due autorità statunitensi così importanti dopo più di tre anni.