Lo scandalo delle molestie sessuali all’ultima edizione di Miss Universo in Indonesia
Alcune partecipanti hanno detto di essere state sottoposte a «controlli fisici» di diverso tipo e hanno denunciato gli organizzatori
La Miss Universe Organization, l’ente responsabile del concorso di bellezza di Miss Universo, ha interrotto i rapporti con l’organizzazione indonesiana del concorso a causa di uno scandalo di molestie sessuali. Sei donne che tra fine luglio e inizio agosto avevano partecipato all’ultima edizione di Miss Universo in Indonesia, infatti, hanno denunciato gli organizzatori dicendo che le finaliste erano state sottoposte a un «controllo fisico» per verificare la presenza di «cicatrici o cellulite». Le partecipanti hanno detto che cinque di loro erano state fotografate mentre erano senza reggiseno in una stanza con oltre 20 persone; una ha raccontato di aver ricevuto la richiesta di mettersi in pose che la mettevano a disagio.
Dopo aver indagato sull’accaduto, la Miss Universe Organization ha detto che l’organizzazione indonesiana del concorso, la PT Capella Swastika Karya, non rispetta i principi, l’etica o le aspettative del marchio di Miss Universo. L’organizzazione Miss Universe, che ha sede negli Stati Uniti, ha detto che non esistono misure o requisiti fisici particolari per partecipare al concorso, e ha anche comunicato che cancellerà la sua prossima edizione prevista in Malesia, che avrebbe dovuto essere organizzata sempre dalla PT Capella Swastika Karya.
Miss Universo è un concorso internazionale annuale che si svolge dagli anni Cinquanta e quest’anno è arrivato alla sua 72esima edizione. Vi partecipano ogni anno decine di donne che vengono selezionate attraverso appositi concorsi di bellezza nazionali, che nella gran parte dei casi sono un franchise del marchio statunitense (fino a qualche anno fa la rappresentante dell’Italia a Miss Universo era la vincitrice di Miss Italia, mentre dal 2005 è la vincitrice di Miss Universo Italia, un concorso diverso). Nel Sud-est asiatico Miss Universo è seguitissimo, in particolare in Indonesia, in Thailandia e nelle Filippine, dove di solito le vincitrici dei concorsi nazionali diventano celebrità locali o cominciano una carriera da influencer.
La direttrice dell’organizzazione indonesiana, Poppy Capella, ha scritto su Instagram di non essere coinvolta nei fatti e di non aver mai «saputo, ordinato, richiesto o permesso» che le persone coinvolte nell’organizzazione del concorso «commettessero violenze o molestie sessuali attraverso controlli sul corpo» delle partecipanti.
L’attuale proprietaria di Miss Universo è l’imprenditrice e conduttrice tv thailandese Anne Jakrajutatip, che controlla anche i concorsi di Miss USA e Miss Teen USA ed è la prima donna transgender a ricoprire questi ruoli.
La Miss Universe Organization ha fatto sapere che la vincitrice del concorso indonesiano, Fabienne Nicole Groeneveld, potrà rappresentare il proprio paese nell’edizione mondiale di Miss Universo, in programma a novembre a El Salvador, nell’America centrale. Tra le altre cose, l’organizzazione ha detto che sta rivedendo le proprie politiche per evitare che eventi simili accadano in futuro. Intanto la polizia di Giacarta, la capitale dell’Indonesia, sta indagando sulle accuse delle partecipanti.
Jakrajutatip sta cercando di svecchiare un po’ il concorso di Miss Universo, rendendolo più inclusivo. Tra le altre cose, da quest’anno ha esteso la partecipazione alle madri, alle donne incinte e a quelle sposate o divorziate, che prima non erano ammesse. Per oltre 70 anni di storia infatti al concorso potevano partecipare solo donne single tra i 18 e i 28 anni, che non dovevano essere mai state sposate né essere in gravidanza o aver avuto figli. Le donne transgender che vincono i rispettivi concorsi nazionali invece sono ammesse dal 2012. Adesso Jakrajutatip vorrebbe estendere il limite massimo di età per partecipare: il suo obiettivo è che Miss Universo venga visto come un evento che valorizzi le capacità di leadership e trasformazione delle donne, ha detto.
– Leggi anche: In Italia manca il reato di molestia sessuale