Le foto delle devastazioni dopo gli incendi a Maui
Gli abitanti dell'isola delle Hawaii stanno tornando a vedere cosa è rimasto delle loro case, e il numero dei morti è salito a 80
Il numero delle persone morte a causa dei tre grossi incendi che mercoledì si sono diffusi sull’isola di Maui, alle Hawaii, è salito a 80. Nelle ultime ore, poi, si è sviluppato un nuovo incendio a Kaanapali, nella parte ovest dell’isola, per via del quale è stata disposta l’evacuazione degli abitanti della zona. Nel resto dell’isola gli incendi sono stati spenti, e gli abitanti delle zone colpite sono stati autorizzati a tornarci per vedere cosa è rimasto delle loro abitazioni.
Le fiamme di mercoledì hanno distrutto Lahaina, una città di quasi 13mila abitanti che nell’Ottocento fu per alcuni anni la capitale dell’allora Regno delle Hawaii e che più recentemente era diventata una frequentata meta turistica.
Giovedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva dichiarato lo stato di disastro naturale per l’arcipelago, un provvedimento che comporta l’invio di aiuti e fondi aggiuntivi per gestire l’emergenza. Il governatore delle Hawaii, Josh Green, ha definito gli incendi di questi giorni «il più grande disastro nella storia dello stato» e ha paragonato Lahaina, ridotta in macerie, a una città in cui «sia esplosa una bomba». Green ha anche detto di aver richiesto una ricostruzione approfondita di tutte le azioni compiute dalle autorità dello stato nella risposta agli incendi.