Per Biden la Cina è «una bomba a orologeria»
Il presidente statunitense lo ha detto parlando dei problemi dell'economia cinese e dei possibili effetti negativi sul resto del mondo
Giovedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha commentato i recenti problemi dell’economia cinese esprimendo la propria preoccupazione per gli effetti che questi potrebbero avere sia a livello economico che politico sul resto del mondo. Nel corso di un evento privato di raccolta fondi per le primarie dei Democratici in vista delle elezioni presidenziali del 2024, parlando con alcuni giornalisti Biden ha detto:
«La Cina è una bomba a orologeria per molti aspetti. […] Stava crescendo dell’8 per cento all’anno, ora è vicina al 2 per cento all’anno. È in un momento in cui il numero di persone in età pensionabile è maggiore del numero di persone in età lavorativa. Quindi ha dei problemi, e quando i cattivi hanno problemi fanno cose cattive»
L’economia cinese sta registrando un forte rallentamento da diversi mesi. Dopo che a dicembre era stata stabilita la fine delle restrizioni e della strategia zero Covid, gli economisti si attendevano una ripartenza sostenuta dell’economia del paese, che però sta crescendo a ritmi molto minori rispetto al passato. Tra le cause ci sono esportazioni più basse del solito – soprattutto rispetto a prima della pandemia – consumi interni piuttosto deboli, una disoccupazione abbastanza grave, soprattutto tra i più giovani. A conferma di questa tendenza negativa, a luglio la Cina ha registrato per la prima volta dall’inizio del 2021 una deflazione, ossia una riduzione generalizzata del livello dei prezzi.
Questa situazione mette a rischio anche il resto del mondo, dato che un calo consistente della domanda cinese avrebbe effetti sicuramente negativi sulle esportazioni dei paesi occidentali in Cina e potrebbe accentuare la tendenza al rallentamento globale dell’economia. È per questo motivo che Biden ha parlato della Cina come di «una bomba a orologeria», ma le sue dichiarazioni vanno lette anche nel contesto più generale della guerra commerciale che va avanti da tempo tra Stati Uniti e Cina.
Da anni i due paesi si stanno imponendo reciprocamente dazi commerciali molto pesanti, introdotti inizialmente dal presidente Donald Trump e mai realmente rimossi da Biden. L’ultimo sviluppo di queste tensioni è di pochi giorni fa, quando Biden ha emesso un ordine esecutivo con cui ha introdotto alcuni limiti agli investimenti in Cina nei settori legati a semiconduttori e chip, intelligenza artificiale, e computer quantistici (un tipo di computer che è molto più veloce e potente di quelli tradizionali).
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