La Russia ha riscritto i libri di storia delle proprie scuole superiori
I capitoli più recenti sono molto diversi dalle edizioni precedenti, ed è stata aggiunta una sezione sulla guerra in Ucraina
Lunedì le autorità russe hanno presentato alcuni nuovi libri scolastici pensati per l’insegnamento di storia e storia della Russia ai ragazzi e le ragazze delle superiori, di circa 17 anni. I capitoli relativi agli eventi recenti, più o meno dal 1970 in poi, sono stati completamente riscritti rispetto alle edizioni precedenti ed è stato aggiunto un nuovo capitolo per presentare i fatti successivi al 2014, tra cui anche l’invasione russa dell’Ucraina, secondo il punto di vista della propaganda promossa dal governo di Vladimir Putin.
Fin dall’inizio della guerra, infatti, la Russia ha cercato di controllare il modo in cui la guerra stessa è presentata ai propri cittadini dai canali ufficiali e dai media. La versione russa dei fatti è stata descritta da diversi giornali occidentali come un «universo parallelo» e una «realtà differente».
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Le foto di alcune pagine dei nuovi libri scolastici sono state pubblicate online da vari media russi filo-governativi, tra cui l’agenzia di stampa statale RIA Novosti. Il capitolo relativo alla guerra in Ucraina è intitolato: «La Russia oggi: l’operazione militare speciale», e cita quindi l’espressione utilizzata dalla propaganda per riferirsi all’invasione (in Russia non si parla di guerra, ma di «operazione speciale»). I paragrafi che seguono presentano elementi ricorrenti nella narrativa promossa dal governo di Putin (ma infondati), come la «rinascita del nazismo» e la «falsificazione della Storia», mentre la volontà di destabilizzare la situazione interna della Russia è descritta come «un chiodo fisso» dei paesi occidentali.
Il libro sostiene inoltre che l’«operazione speciale» avviata dalla Russia sia stata una mossa necessaria per «mettere fine alle ostilità in Ucraina», una ricostruzione falsa della realtà. Inoltre l’Ucraina viene spesso definita come uno stato «nazista» e «artificiale», che dovrebbe far parte della Russia.
Il libro presenta in maniera fuorviante anche alcune conseguenze che la guerra sta avendo sull’attuale situazione in Russia: per esempio, sostiene che la decisione di molte compagnie straniere di sospendere le proprie attività nel paese, dovuta anche alle sanzioni economiche imposte dai paesi occidentali, abbia favorito l’apertura di nuove possibilità di mercato per le aziende russe, trasformando il paese in una «terra ricca di opportunità».
I nuovi libri scolastici sono stati presentati a inizio agosto durante una conferenza stampa a cui erano presenti il ministro dell’Educazione russo Sergey Kravtsov, il rettore dell’Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali, Anatoly Torkunov, il responsabile per la ricerca dell’Istituto di storia generale presso l’Accademia russa della scienze, Alexander Chubaryan, e Vladimir Medinsky, considerato molto vicino a Putin. I testi sono stati scritti in soli cinque mesi e saranno utilizzati a partire dal prossimo anno scolastico, che inizia il 1 settembre. Il governo intende aggiornare anche i libri per bambini e ragazzi tra gli 11 e i 16 anni a partire dal 2024.