Il grosso naufragio di migranti al largo di Lampedusa
Secondo i sopravvissuti oltre quaranta persone sono morte dopo che la barca su cui viaggiavano si è rovesciata
Nella mattinata di mercoledì quattro migranti a bordo di una piccola imbarcazione che navigava tra Tunisia e Sicilia sono stati soccorsi da una nave maltese e trasferiti poi a bordo di una motovodetta della Guardia costiera italiana, che li ha fatti sbarcare a Lampedusa. Secondo quanto hanno raccontato, sarebbero gli unici sopravvissuti a un naufragio in cui sono morte 41 persone, avvenuto quasi una settimana prima.
Benché i naufragi nel Mediterraneo siano molto frequenti, quello di mercoledì sta ricevendo particolari attenzioni, venendo molto ripreso anche dalla stampa straniera. Il soccorso dei migranti è stato effettuato particolarmente vicino a Lampedusa e su una quarantina di migranti ne sono sopravvissuti 4, praticamente uno su dieci: è un numero che garantisce qualche certezza sulla dinamica dell’incidente. Tutto questo ha aggiunto prossimità e concretezza alla percezione del naufragio.
I migranti – tre uomini e una donna originari di Costa d’Avorio e Guinea – hanno detto di essere partiti giovedì mattina dal porto di Sfax, in Tunisia, insieme ad altre 41 persone, tra cui alcuni bambini. L’imbarcazione, un’imbarcazione di fortuna in condizioni precarie, si è ribaltata dopo circa sei ore di navigazione a causa di un’onda: tutte le persone a bordo sono cadute in mare, la maggior parte senza salvagente. I quattro superstiti sono rimasti in acqua diverse ore, fino a quando sono riusciti ad avvicinarsi e a salire su un’altra barca, senza motore. Sono rimasti alla deriva per diversi giorni, avvicinandosi alla Libia, fino a quando Frontex li ha avvistati e ha allertato le autorità competenti: la nave maltese li ha trovati al largo della città libica di Zuara.
I soccorritori sono arrivati solo mercoledì, sei giorni dopo il naufragio, e non hanno avvistato cadaveri nei pressi della barca su cui si trovavano i sopravvissuti (che con tutta probabilità era molto distante dal luogo del naufragio).