In Marocco un uomo è stato condannato a cinque anni di carcere per aver criticato il re su Facebook
Said Boukioud, un uomo marocchino di 48 anni, è stato condannato a cinque anni di carcere per aver criticato il re del Marocco, Mohammed VI, con un post pubblicato su Facebook alla fine del 2020 e successivamente eliminato. Nel post Boukioud contestava la normalizzazione dei rapporti tra Egitto e Israele, avviata a dicembre del 2020 con la mediazione degli Stati Uniti, che ha portato a un rafforzamento della collaborazione tra i due paesi in vari ambiti, tra cui turismo e sicurezza.
Il codice penale marocchino punisce comportamenti considerati pericolosi per la monarchia con una pena tra i sei mesi e i due anni di carcere, che possono arrivare fino a cinque anni – come successo nel caso di Boukioud – se l’offesa è commessa pubblicamente, per esempio online. La legge è molto criticata da associazioni e attivisti per i diritti umani: sostengono che limiti la libertà di espressione e che non chiarisca abbastanza cosa possa essere considerato un “attacco” nei confronti della monarchia, lasciando ampia libertà interpretativa alle autorità. L’avvocato di Boukioud ha detto di aver presentato ricorso.