I migranti che hanno attraversato l’Atlantico nascosti sopra al timone di una nave
Si erano imbarcati in Nigeria e sono stati soccorsi 14 giorni dopo in Brasile, sopravvivendo a onde e intemperie
Quattro uomini nigeriani sono sopravvissuti per 14 giorni nell’oceano Atlantico nascosti sopra al timone di una nave mercantile diretta verso il Brasile. I quattro si erano riparati nel piccolo spazio usato per la manutenzione del timone, a cui si erano legati con una corda, e hanno raccontato di aver passato gli ultimi quattro giorni senza acqua né cibo. Quando sono stati soccorsi dalla polizia federale brasiliana nel porto di Vitória, nel sud-est del paese, avevano viaggiato per circa 5.500 chilometri, esposti a onde e intemperie.
Il viaggio dei quattro uomini era cominciato lo scorso 27 giugno, quando si erano nascosti nella Ken Wave, una nave mercantile che batte bandiera liberiana ed era in partenza a Lagos, la città più grande della Nigeria. Durante il viaggio avevano fatto in modo di non fare rumore e di non farsi scoprire dall’equipaggio della nave. Per evitare di cadere in acqua si erano legati con una corda al timone: lo spazio a loro disposizione era pochissimo, e in quelle condizioni dormire era particolarmente difficile ma anche rischioso, hanno raccontato. Negli ultimi giorni avevano finito sia il cibo che l’acqua, così avevano cominciato a bere quella del mare.
Gli uomini sono infine stati scoperti dopo 14 giorni mentre la nave stava cambiando equipaggio nel porto di Vitória, nello stato brasiliano di Espírito Santo, a nord di Rio de Janeiro.
Due di loro hanno raccontato di aver voluto abbandonare la Nigeria per via delle difficoltà economiche, dell’instabilità politica e delle violenze diffuse nel paese, che con oltre 210 milioni di abitanti è uno dei più importanti dell’Africa e il sesto al mondo per popolazione. Erano convinti che la nave su cui si erano rifugiati fosse diretta verso l’Europa, ma poi erano rimasti sorpresi nel capire che in realtà avevano attraversato tutto l’Atlantico ed erano arrivati in Sudamerica. Due hanno chiesto di essere rimpatriati in Nigeria, mentre gli altri hanno chiesto asilo in Brasile: attualmente si trovano in un centro di accoglienza gestito da una chiesa a San Paolo.
Thankgod Opemipo Matthew Yeye, uno dei migranti che hanno chiesto asilo, ha detto che «per lui è stata un’esperienza terribile […] Tremavo, avevo tantissima paura. Ma sono qui». Yeye ha 38 anni, viene dallo stato di Lagos e ha raccontato di essere rimasto senza casa e senza lavoro perché le recenti alluvioni nel paese hanno distrutto le sue coltivazioni di arachidi e palme da olio. Roman Ebimene Friday, l’altro, ha 35 anni e viene dallo stato di Bayelsa, nel sud-est del paese. In un’intervista data al País ha detto che «in Nigeria non si hanno diritti», motivo per cui aveva colto «l’opportunità» di provare a scappare a bordo della nave, anche senza sapere dove sarebbe finito.
Non è la prima volta che succede: nel novembre del 2022 tre migranti partiti dalla Nigeria avevano viaggiato per undici giorni sul timone di una petroliera arrivando a Gran Canaria, nell’arcipelago spagnolo delle Canarie. Due traversate simili, sempre sopra il timone di una petroliera, erano già avvenute nel 2020.