La Camera ha confermato di voler mantenere il taglio ai vitalizi degli ex deputati, alcune settimane dopo che il Senato li aveva ripristinati per gli ex senatori
Mercoledì la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, il principale partito di governo, per confermare il taglio ai vitalizi dei deputati eletti prima del 2012 che oggi non sono più in carica. Ci sono stati 240 voti a favore, 5 contrari e 25 astenuti. La Camera si è espressa dopo che alcune settimane fa il consiglio di garanzia del Senato, un organo che ha il compito di decidere in merito ai contenziosi che riguardano i senatori, aveva deciso di ripristinare i vitalizi dei senatori eletti prima del 2012 oggi non più in carica.
Il voto alla Camera era più che altro una presa di posizione della maggioranza, dopo che aveva ricevuto molte critiche dalle opposizioni per il ripristino dei vitalizi al Senato: soprattutto il Movimento 5 Stelle l’aveva accusata di aver indirizzato la decisione del Consiglio di garanzia del Senato. La maggioranza aveva negato ogni responsabilità su quella decisione e ha proposto l’ordine del giorno alla Camera con l’intento di dimostrarlo.
Il taglio ai vitalizi fu deciso nel 2018, quando il parlamento stabilì che sarebbe stato applicato anche ai parlamentari il sistema contributivo, basato sui contributi effettivamente versati, e non più quello retributivo basato sullo stipendio da senatori. I parlamentari avevano presentato un ricorso, poi accolto, contro il taglio. Inizialmente il Senato si era opposto al ricorso, ma la situazione è stata ribaltata dalla decisione di inizio luglio del consiglio di garanzia. Con il voto di oggi invece la Camera ha di fatto escluso di voler ripristinare i vitalizi degli ex deputati in questa legislatura.