Perché al mare vanno le righe
C'entrano i pescatori, la marina francese, un negozio di Coco Chanel e alcuni personaggi noti di inizio Novecento come Picasso e Hemingway
Le righe orizzontali, soprattutto bianche e blu, sono un elemento che evoca spesso l’abbigliamento “da mare”. Maglie, top e costumi a righe orizzontali sono elementi ormai classici nell’immaginario legato alle spiagge, ai porti, alla cosiddetta “riviera”, in particolare quella francese, dove diventò di moda prima di diffondersi in tutto il mondo.
La maglia a righe orizzontali, chiamata anche Breton top, tricot rayé (maglia a righe) o marinière è stata indossata da personaggi diversi e molto noti, da Pablo Picasso a Kate Moss, da Brigitte Bardot a Kurt Cobain, da Marlon Brando a Kate Middleton. Vari stilisti hanno sviluppato collezioni partendo da quelle righe: Coco Chanel fu una delle prime e Jean-Paul Gaultier ne ha poi fatto un suo tratto distintivo. Nel corso di un secolo e mezzo è diventata in tutto il mondo un simbolo della Francia, e in particolare delle sue località balneari: prima le coste della Normandia e della Bretagna, poi anche quelle meridionali della Costa Azzurra e della Provenza.
Il legame fra le righe orizzontali e il mare nacque con i pescatori del diciottesimo secolo e si affermò con la marina francese a metà dell’Ottocento. Da lì, a cavallo delle due guerre mondiali, fece il salto verso la moda e la cultura popolare.
Nell’abbigliamento di pescatori e marinai le prime righe comparvero già nel Settecento: non erano sempre orizzontali ed erano presenti soprattutto sugli indumenti intimi, in lana, utilizzati per tenersi caldi. Secondo un’interpretazione piuttosto condivisa, le righe furono utilizzate perché ben visibili: in caso di caduta accidentale in acqua, permettevano ai pescatori e ai marinai di essere localizzati fra le onde con più facilità.
Le righe diventarono popolari nella marina militare e una maglia a righe orizzontali entrò ufficialmente nella divisa della marina francese nel 1858. La sua forma venne codificata: la “chemise” (camicia) doveva avere 21 righe bianche, ognuna di grandezza doppia rispetto alle 20 o 21 righe blu indaco. Il collo doveva essere svasato, le maniche dovevano avere 15 righe bianche e 14-15 righe blu. Nella marina militare francese molti dei soldati erano bretoni (la regione ha una forte tradizione di navigatori), quindi quella maglia iniziò a essere conosciuta anche come “top bretone”. Si diceva, senza che avesse un particolare fondamento, che il numero di righe orizzontali, 21, fosse un omaggio alle vittorie navali di Napoleone. Le righe bianche e blu si legarono all’immagine del mare: già alla fine del secolo erano popolari nell’abbigliamento da bagno e ispirarono altre divise militari marine, come la russa Telnyashka.
La scrittrice francese Colette fu una delle prime celebrità a indossare la marinière fuori dal suo contesto, introducendola nei locali parigini della Belle Époque, il periodo storico e culturale compreso fra il 1870 e il 1914.
Nel 1913 Coco Chanel aprì il suo secondo negozio di abbigliamento a Deauville, una località balneare della Normandia che attirava molti parigini delle classi più elevate, fra cui il suo compagno di allora, Boy Capel, che finanziò il negozio. Ispirandosi all’abbigliamento dei marinai Chanel introdusse nelle sue collezioni maglie e top che ne riprendevano le forme e soprattutto le righe orizzontali bianche e blu. La stilista contribuì a rendere il tricot rayé popolare in Francia, ma furono due ricchi americani residenti in Francia a renderlo famoso nel mondo.
Gerald e Sara Murphy si erano trasferiti sulla costa meridionale della Francia sin dall’inizio degli anni Venti: ospitavano nella villa di Cap d’Antibes una numerosa comunità di artisti e scrittori, fra cui Dorothy Parker, Ernest Hemingway, Pablo Picasso, Fernand Léger e Francis Scott Fitzgerald (alle figure dei due ricchi padroni di casa sono ispirati i personaggi di Dick e Nicole Driver del suo romanzo Tenera è la notte). Durante uno di questi soggiorni estivi i coniugi Murphy distribuirono agli ospiti una serie di maglie a righe orizzontali, trovate in uno spaccio di vestiti per marinai. Molti di questi personaggi erano così noti e influenti nella cultura del tempo che quando iniziarono a indossarle le resero di moda in tutto il mondo.
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Da allora il Breton top, come viene chiamato nel mondo anglosassone, è diventato un capo ben identificato. Ciclicamente compare in collezioni di moda, più o meno rivisitato, e viene indossato da varie celebrità. In tempi più recenti lo stilista Jean-Paul Gaultier ne ha fatto uno dei suoi tratti distintivi, riprendendo anche le righe orizzontali nella bottiglia del suo profumo più famoso.
Delphine Allannic-Costa, che nel 2009 curò una mostra a Parigi chiamata «I marinai fanno la moda», spiegò così il successo di questo capo a righe orizzontali: «Ormai fonde insieme l’immagine del marinaio, un uomo visto come libero, indipendente e avventuroso, a quella degli artisti bohémien che l’hanno indossato. Ne viene fuori un messaggio molto potente».