La Grecia è ancora alle prese con gli incendi
A Rodi è stato revocato lo stato di emergenza dichiarato dieci giorni fa, ma il livello di allerta rimane alto e un ministro ha dato le dimissioni
Sabato sera è stato revocato lo stato di emergenza a Rodi, l’isola nel sud-est della Grecia dove per più di dieci giorni una serie di gravi incendi ha bruciato ampie parti di vegetazione e provocato «la più grande evacuazione» della storia del paese legata a questo tipo di emergenza. Gli incendi più gravi sono stati spenti o sono sotto controllo, ma sia a Rodi che in altre zone del paese i livelli di allerta per il possibile sviluppo di roghi restano alti, anche a causa delle temperature elevate e dei venti che potrebbero agevolare la diffusione delle fiamme.
Nonostante alcuni incendi siano ancora in corso sia a Rodi che in altre isole, tra cui quella di Corfù e l’Eubea, venerdì è stato il primo giorno in cui i servizi di emergenza greci non hanno lavorato con il livello di massima allerta. In dieci giorni a causa degli incendi sono morte tre persone e ne sono rimaste ferite 74. Secondo le stime dell’Osservatorio di Atene sono stati distrutti circa 500 chilometri quadrati di boschi e vegetazione. In base alle analisi preliminari del ministero dello Sviluppo agricolo e del Cibo, solo a Rodi sono stati bruciati 50mila ulivi e uccisi 2.500 animali: i danni peggiori sono nelle zone di Apóllona, Asklipio, Vati e Gennadi, nella parte centro-meridionale dell’isola, che è una nota meta turistica estiva.
Secondo Vassilis Kikilias, il ministro greco per la Crisi climatica, da quando è iniziata l’emergenza si sono sviluppati più di 60 incendi al giorno, la maggior parte dei quali, a suo dire, di origine dolosa: o in maniera deliberata, o per negligenza. Tra giovedì e venerdì nel giro di 24 ore se ne erano sviluppati 51, per un totale di 96 ancora attivi in tutto il paese. Da venerdì in generale la situazione è leggermente migliorata, ma sabato pomeriggio a causa di un nuovo incendio sono stati fatti evacuare i residenti di quattro località vicino a Ilia, nel nord-ovest dell’isola di Eubea, a nord di Atene.
La situazione di emergenza sta mettendo forti pressioni sul governo del primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, rieletto poche settimane fa.
Tra le altre cose sabato il ministro greco per la Protezione dei cittadini, Notis Mitarakis, ha dato le dimissioni. Mitarakis è il responsabile delle forze di sicurezza del paese, compresa la Guardia costiera. Ha citato motivi personali per spiegare le dimissioni, ma secondo il quotidiano greco Kathimerini c’entra il fatto che quando gli incendi sono cominciati il ministro era in vacanza. Sia secondo Kathimerini che secondo la tv privata Mega Mitarakis è rientrato in Grecia solo giovedì.
– Leggi anche: L’emergenza per gli incendi nel Sud Italia