Il successo della prima serie tv sulla vita di Gesù
Si chiama The Chosen e fa parte dell'ampia industria dell'intrattenimento di stampo religioso sempre più popolare negli Stati Uniti
Negli ultimi anni negli ambienti cristiani degli Stati Uniti è diventata molto popolare la serie tv The Chosen, la prima serie in più stagioni sulla vita di Gesù. Ideata da un regista poco noto, senza attori famosi, e sostenuta inizialmente attraverso piccoli contributi, è diventata il progetto cinematografico finanziato con una raccolta fondi pubblica di maggior successo di sempre, e ha raggiunto un successo significativo e indicativo della popolarità e della redditività dell’industria del cosiddetto christian entertainment, un tipo di intrattenimento basato sulla Bibbia o altri testi cristiani.
La serie tv fu ideata nel 2017 da Dallas Jenkins, un regista americano che ha concentrato la sua carriera sulla produzione di film e contenuti a tema religioso. Attualmente è composta da tre stagioni e si basa sui quattro Vangeli, che raccontano la vita di Gesù. L’idea di Jenkins per questa serie era creare un prodotto che non fosse troppo serio, come lo sono altre rappresentazioni cristiane, e che mostrasse un Gesù meno divino e più umanizzato in cui potersi identificare: i miracoli sono presenti nella serie ma non sono centrali e vengono alternati a storie di vita più quotidiane e romanzate di altri personaggi.
Per evitare i lunghi tempi di approvazione delle grandi case produttrici ed eventuali loro interferenze sul progetto, nel 2017 Jenkins aveva deciso di raccogliere soldi online attraverso il crowdfunding, un tipo di raccolta fondi online per finanziare progetti di diversa natura. Per la prima stagione furono raccolti 10 milioni di dollari mentre negli anni successivi sono stati ottenuti più di 40 milioni (in totale quasi 40 milioni di euro), sufficienti per coprire la maggior parte dei costi di produzione e rendere gratuita la fruizione della serie. Il pubblico principale è quello cristiano, ma il taglio dato alla serie e la possibilità di vederla su diverse piattaforme famose, spesso gratuitamente, l’ha resa nota anche a persone non religiose.
Neal Harmon, il direttore della casa di distribuzione della serie Angel Studios, ha detto che finora quasi 110 milioni di persone l’hanno guardata gratuitamente sulla loro app, mentre molte altre sulle piattaforme di streaming come Amazon Prime Video, Netflix e YouTube. Un altro modo per far conoscere la serie a più persone è stato proiettare al cinema alcuni episodi. Nel 2022 ad esempio sono uscite le prime due puntate dell’ultima stagione che solo nel weekend di apertura hanno fatto incassare quasi 9 milioni di dollari, facendola posizionare al terzo posto nelle classifiche di incassi davanti a film dal pubblico più trasversale come Black Adam, un film di supereroi, o Ticket to Paradise, una commedia romantica con George Clooney e Julia Roberts.
In Italia è possibile vederla su Netflix, dove la prima stagione è doppiata in italiano, oppure gratuitamente sul sito italiano di The Chosen. Da diversi mesi ci sono anche canali dedicati su YouTube, Facebook e Instagram. Se ne è parlato anche su alcuni media cattolici come Avvenire, e a novembre del 2022 è stata presentata a una conferenza stampa in Senato su iniziativa di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia, ma la serie non ha raggiunto la stessa popolarità degli Stati Uniti.
Il successo della serie negli Stati Uniti è attribuito principalmente a due fattori. Attraverso il crowdfunding gli spettatori che la finanziano si sentono coinvolti personalmente e si considerano parte di una comunità che vogliono continuare a sostenere, mentre la narrazione artistica diversa sembra piacere e coinvolgere di più le persone. Ma tra le persone credenti più conservatrici c’è anche chi sostiene che proprio la “normalizzazione” di Gesù e altri personaggi renda la serie blasfema e che facendo così il regista tradisca la Bibbia. In generale molti cristiani sono scettici verso questo tipo di intrattenimento: film prodotti a Hollywood come Noah, che racconta la storia dell’arca di Noè, o L’ultima tentazione di Cristo, sono stati visti spesso dagli spettatori come poco aderenti alle scritture e perfino eretici.
Ma il successo che stanno avendo The Chosen e altri prodotti di intrattenimento religioso simili sembra confermare che esiste un mercato consolidato per contenuti di questo tipo, che si prendono delle libertà creative nell’interpretare la Bibbia, cercando di rispettarne i contenuti principali. Secondo il rappresentante del gruppo di investimento che finanzia contenuti a tema religioso Wedgwood Circle, Terence Berry, negli ultimi 15 anni molto è cambiato e il «mercato della fede» sta avendo molto successo anche al di fuori del sistema di Hollywood. Nei cinema c’è un flusso costante di persone per film di stampo cristiano, i musical continuano a vendere molto, e così anche i libri – il padre del regista della serie tv The Chosen è autore di christian novels, cioè romanzi di stampo cristiano, e negli anni ha venduto più di 80 milioni di copie.
Il mondo dei media religiosi è molto vario e comprende cartoni animati, videogiochi, talk show: negli anni si è sviluppata una subcultura che produce le proprie versioni religiose delle cose. Ad esempio, VeggieTales è un cartone per bambini che tratta di temi morali e biblici, Adventures in Odyssey una serie comica radiofonica cristiana pensata per i bambini e le loro famiglie, Pure Flix una piattaforma come Netflix che aggrega film, documentari e serie di stampo religioso.
La maggior parte di questi progetti generalmente non è supportata dalle grande case di produzione, ma da compagnie indipendenti che concentrano la propria attività sulla vendita di contenuti religiosi e per famiglie. Ad esempio di recente due compagnie in particolare, Angel Studios e Wedgwood Circle, hanno trovato dei modi innovativi per creare contenuti che interessano molto al pubblico e che permettono ai produttori di guadagnare da un’industria dal target specifico, come è successo per The Chosen.