L’incontro tra Biden e Meloni è andato bene, nonostante tutto
Il presidente americano era stato a lungo preoccupato della vittoria di Fratelli d'Italia alle elezioni, ora lo sembra molto meno
Giovedì, durante una visita istituzionale negli Stati Uniti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il presidente americano Joe Biden. Meloni è stata ricevuta alla Casa Bianca e accolta da Biden con un abbraccio. L’incontro non si è chiuso con particolari annunci, se non una generica indicazione di nuove collaborazioni economiche, ma è stato caratterizzato da un clima molto amichevole. Da entrambe le parti sono state sottolineate affinità e punti di contatto, a partire dal comune appoggio all’Ucraina dopo l’invasione russa, mentre sono stati evitati i temi in cui le politiche di governo di Meloni e Biden sono più distanti, come la difesa dei diritti della comunità LGBTQ+.
Biden ha esordito dicendo a Meloni: «siamo diventati amici», una cosa notevole se si considera che lo scorso autunno il presidente americano, così come diversi altri leader occidentali, aveva indicato la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni italiane come una ragione di preoccupazione nel contesto di un generale spostamento verso l’estrema destra di molti paesi europei. Allora il governo statunitense aveva fatto sapere che avrebbe valutato l’operato di quello italiano strada facendo, prima di prendere posizioni definitive su Fratelli d’Italia e sul nuovo governo di destra in Italia.
Il clima amichevole dell’incontro è abbastanza sorprendente anche tenendo conto delle posizioni di Meloni riguardo alla politica statunitense: in passato la presidente aveva in più occasioni espresso la propria vicinanza al partito Repubblicano e in particolare a Donald Trump, il principale avversario politico di Biden. Sono posizioni che Meloni ha ribadito durante l’incontro di giovedì, benché ammorbidendo i toni: «Ho un’evidente sintonia con il partito repubblicano ma questo non mi impedisce di avere un’ottima relazione con Biden», ha detto.
Durante l’incontro di giovedì in diverse occasioni è stato sottolineato il forte “atlantismo” mostrato da Meloni, cioè il suo appoggio deciso alle politiche della NATO. Questo spostamento non era scontato: nonostante da tempo Meloni avesse iniziato ad allontanarsi dalle posizioni più filorusse dei suoi alleati (Lega e Forza Italia), assicurando che avrebbe mantenuto la politica estera in linea con quella del precedente governo guidato da Mario Draghi, in passato aveva anche lodato in più occasioni il presidente russo Vladimir Putin: i dubbi sulle sue reali intenzioni quindi erano rimasti per diverso tempo, dopo la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni.
L’incontro di giovedì comunque si è concluso con la promessa da entrambe le parti di impegnarsi per sviluppare progetti economici comuni, relativi soprattutto all’energia rinnovabile e a misure per contrastare il cambiamento climatico. Meloni ha parlato con Biden anche dei suoi progetti per provare a regolare e limitare i flussi migratori dal nord Africa, nonostante l’approccio al tema delle migrazioni sia una questione su cui i due leader sembrano essere piuttosto lontani.
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Un altro tema su cui c’era un po’ di attesa era la decisione che dovrà prendere l’Italia entro l’anno riguardo al potenziale rinnovo dell’accordo che il primo governo Conte aveva firmato con la Cina, e che era stato molto discusso. L’accordo collocava l’Italia all’interno della “Belt and Road Initiative”, l’ampio progetto promosso dalla Cina che prevede grandi investimenti su infrastrutture in tutto il mondo, spesso chiamato anche “Nuova Via della Seta”. Era stato firmato nel 2019 e l’Italia era stata l’unico paese del G7 a aderirvi, preoccupando diversi suoi alleati tra cui gli Stati Uniti, i cui rapporti con la Cina sono progressivamente peggiorati negli ultimi anni. Se l’accordo non verrà disdetto almeno tre mesi prima della scadenza, decisione auspicata dal governo Biden, si rinnoverà automaticamente.
Nella conferenza stampa, che non si è svolta in modo congiunto, Meloni ha detto di aver discusso con Biden del tema, ma di non aver ricevuto imposizioni dagli Stati Uniti: il rafforzamento dei legami commerciali fra Italia e Stati Uniti in ottica anticinese potrebbe essere un ulteriore fattore di avvicinamento dei due governi.