La gestazione per altri sta creando scompiglio nelle opposizioni

Ci sono state discussioni anche tra colleghi di partito, e sulla proposta di renderla “reato universale” 5 deputati di Azione e Italia Viva hanno votato con la maggioranza

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella, forte sostenitrice dell'introduzione del cosiddetto “reato universale” sulla gestazione per altri (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
La ministra della Famiglia Eugenia Roccella, forte sostenitrice dell'introduzione del cosiddetto “reato universale” sulla gestazione per altri (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
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Mercoledì la Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge di Fratelli d’Italia che vuole rendere “reato universale” la gestazione per altri, cioè quella forma di procreazione assistita che prevede che la gravidanza sia portata avanti da una persona per conto di altri. È una pratica che viene più spesso chiamata con una connotazione dispregiativa “maternità surrogata” (anche nella proposta di legge in discussione in parlamento) o “utero in affitto”, e in realtà è già illegale in Italia: se passerà questa legge diventerà un reato perseguibile in Italia anche se praticata all’estero.

Prima dell’approvazione definitiva la legge dovrà passare anche da un voto in Senato, ma non ci sono molti dubbi sul fatto che verrà approvata: è infatti sostenuta in modo compatto da tutti i partiti di destra al governo, che hanno un’ampia maggioranza in parlamento. Al contrario, nei partiti di opposizione c’è una certa frammentazione che si è resa evidente nei vari passaggi istituzionali della legge, compreso il voto di mercoledì. E le divergenze non sono solo tra partito e partito, ma anche all’interno dei partiti stessi.

Sta succedendo sia nelle formazioni più piccole e che quindi si presume siano più compatte, come l’Alleanza Verdi e Sinistra, sia in quelle più grandi come il Partito Democratico, che al suo interno ha notoriamente anche correnti più conservatrici e vicine al mondo cattolico, i cui componenti negli ultimi mesi non hanno nascosto di avere perplessità nei confronti della gestazione per altri. Mercoledì il PD ha votato contro in modo compatto, ma secondo diversi commentatori durante la discussione in aula si sono comunque viste alcune divisioni.

In breve, la proposta consiste in un solo articolo e prevede di modificare la legge 40 del 2004, quella di riferimento per la fecondazione assistita, in modo da estendere le sanzioni previste per la gestazione per altri anche quando «il fatto è commesso all’estero». Le sanzioni (art. 12, comma 6) prevedono la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 a 1 milione di euro per «chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza» la gestazione per altri.

La proposta è passata con 166 favorevoli, 109 contrari e 4 astenuti: all’interno dei favorevoli però c’erano per esempio 5 deputati del gruppo parlamentare composto dai partiti Azione e Italia Viva, i più noti dei quali sono Ettore Rosato (di Italia Viva) e Mara Carfagna (di Azione). Su Facebook Carfagna ha spiegato il suo voto sostenendo che sia un fatto acclarato che «la gestazione per altri ha generato e genera un mercato globale, in cui le donne sono la materia prima e i bambini vengono trattati come qualcosa di cui si può disporre». All’interno di Azione-Italia Viva altri 7 deputati hanno votato contro e 4 si sono astenuti.

Tra i partiti di opposizione quello più nettamente contrario è stato +Europa, che fa parte del gruppo misto. Il segretario del partito e deputato Riccardo Magi aveva proposto diversi emendamenti tra le decine che dovevano essere votati ieri prima del voto finale sulla proposta. Uno proponeva di abolire la proposta di Fratelli d’Italia e regolamentare la gestazione per altri, ed è stato immediatamente respinto. Un altro invece accettava la proposta ma proponeva di depenalizzare il reato, escludendo la possibilità del carcere e lasciando solo una multa per chi pratica la gestazione per altri: oltre alla destra, hanno votato contro anche PD e Movimento 5 Stelle.

Un altro emendamento di Magi ha creato particolare scompiglio, quello che proponeva di legalizzare in Italia la cosiddetta “gestazione per altri solidale”, in cui la donna che porta avanti la gravidanza non riceve compensi per il suo ruolo ma solo un rimborso delle spese sostenute. In questo modo, secondo Magi, si eviterebbe la “mercificazione” della gravidanza di cui spesso parla chi è contrario alla pratica. Su questo emendamento il M5S si è astenuto, mentre i deputati del PD sono usciti dall’aula, come era già stato deciso negli scorsi giorni dai leader del partito. La capogruppo alla Camera, Chiara Braga, ha detto che la proposta di Magi era troppo lunga ed era in sostanza una nuova proposta di legge, che pertanto non andava discussa in quella sede.

L’emendamento di Magi però ha evidenziato come all’interno del PD ci siano opinioni diverse sul tema. I membri del partito hanno accettato senza troppi problemi di votare in modo compatto contro la proposta del “reato universale” perché la gestazione per altri è già illegale in Italia: ma la proposta di Magi era invece di renderla di fatto legale, e avrebbe comportato per molti la necessità di schierarsi apertamente nel merito. Durante un evento pubblico venerdì a Cesena, per esempio, l’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, leader di una corrente del PD più moderata, aveva detto apertamente di essere contrario «all’introduzione surrettizia» della gestazione per altri.

Secondo Magi l’atteggiamento del PD è «uno schiaffo alle famiglie che hanno nella gpa [gestazione per altri, ndr] l’unica alternativa per avere figli». Le coppie italiane che praticano la gestazione per altri all’estero sono soprattutto coppie eterosessuali con problemi di fertilità, ma anche persone singole, coppie di uomini e in casi più rari anche di donne.

Anche i deputati dell’Alleanza Verdi e Sinistra hanno votato in modo diverso tra loro sulla gestazione per altri solidale proposta da Magi. La capogruppo Luana Zanella ha tenuto un discorso molto sentito di 5 minuti per spiegare il suo voto contrario alla proposta, ricevendo poi gli applausi della maggioranza e una stretta di mano della deputata di FdI firmataria della proposta, Maria Carolina Varchi. Zanella è una storica esponente di Europa Verde, uno dei due partiti dell’Alleanza Verdi e Sinistra: quelli dell’altro partito, Sinistra Italiana, al contrario hanno votato tutti a favore.

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