A causa della grandine si sono intasati i carrozzieri
Negli ultimi giorni i nubifragi hanno frantumato i parabrezza e danneggiato la scocca di moltissime auto nel Nord Italia
In un video circolato molto nelle chat e in alcuni gruppi sui social della provincia di Brescia si vede una lunga coda di auto in attesa fuori da un carrozziere a Desenzano del Garda, sul lago di Garda, una delle zone più colpite dai nubifragi di questi ultimi giorni. Sono tutte danneggiate, con i vetri completamente in frantumi, nel migliore dei casi con i parabrezza solo scheggiati, e tutte con la carrozzeria piena di ammaccature causate dalla grandine. La situazione è identica in molte altre carrozzerie della provincia e non solo: anche nel resto della Lombardia, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia ci sono migliaia di auto da riparare.
I violenti nubifragi avvenuti negli ultimi giorni, in particolare nella notte tra lunedì e martedì, hanno causato molti danni nelle regioni del Nord. Nelle città e nei comuni delle province lombarde, venete e friulane ci sono state violente raffiche di vento, è caduta una notevole quantità di pioggia e soprattutto ci sono state grandinate eccezionali, con chicchi che hanno superato i dieci centimetri di diametro. A Milano il vento ha abbattuto centinaia di alberi. Nelle province di Bergamo e Brescia sono stati scoperchiati diversi tetti. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha detto che in alcune zone sono caduti pezzi di ghiaccio «grandi come mele, pesanti oltre 150 grammi, con una potenza distruttiva estrema».
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Già martedì mattina le amministrazioni comunali e regionali hanno iniziato a stimare i danni, un conto da cui però sono esclusi i beni privati, in particolare le automobili: non è possibile stimare quante siano le auto danneggiate, sicuramente sono migliaia sia per via della grandine che per la caduta di alberi e rami.
Massimo Speri, presidente regionale veneto dei carrozzieri di Confartigianato, dice che è complicato rispondere a così tante richieste: per ora si pensa solo ai cosiddetti cristalli, cioè il parabrezza, i finestrini e il lunotto posteriore andati in frantumi. Sono gli interventi più urgenti, perché circolare con i vetri danneggiati va contro il codice della strada. Alcuni automobilisti si sono arrangiati con teli di plastica e nastro adesivo, soluzioni inevitabilmente temporanee. «Noi abbiamo ordinato una partita di vetri e siamo stati avvisati che la prossima fornitura sarà disponibile dal 15 settembre, perché c’è troppa richiesta», spiega Speri. «Qualcuno dovrà sicuramente lasciare l’auto ferma».
Luca Zorzenon, titolare di una carrozzeria a Lucinico, un quartiere di Gorizia (Friuli Venezia Giulia), ha detto al giornale locale Il Piccolo che negli ultimi giorni è stato travolto dalle richieste. Martedì ne sono arrivate decine in poche ore per danni molto pesanti, anche se le cose sono andate peggio agli automobilisti nella zona di Gradisca d’Isonzo e Romans d’Isonzo, dove sono state segnalate le grandinate più intense. «Noi cerchiamo di fare il possibile, ma gli stessi fornitori dei ricambi in queste ore fanno fatica a rispondere all’enorme mole di richieste e, dunque, le attese rischiano di essere più lunghe», ha detto Zorzenon.
Nella maggior parte dei casi per le carrozzerie si dovrà aspettare almeno settembre. Gli interventi più comuni per togliere le ammaccature sono due: si carteggia totalmente la parte danneggiata che viene successivamente ripristinata e riverniciata, oppure si usa la tecnica chiamata “a freddo” o “levabollo” che consiste nel riportare la carrozzeria alla forma originaria con colpi mirati, leve a pressione calibrata e ventose.
Nei casi più drastici, quando le ammaccature sono troppe, si sostituisce la parte danneggiata: succede più frequentemente con il tetto e il cofano. È il motivo per cui negli ultimi giorni c’è stata una notevole richiesta anche di pezzi di ricambio usati.
Ma le code sono lunghe anche per un’altra ragione. Spesso i contratti delle assicurazioni obbligano gli automobilisti a rivolgersi a centri convenzionati, in questi giorni subissati di richieste. La libertà di scelta del carrozziere sancita dalla legge sulla concorrenza viene comunque garantita, ma soltanto pagando una penale. «È una prassi che danneggia non poco gli automobilisti che hanno subito danni da grandine», spiega Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri. «Questi centri infatti non sono in grado di smaltire il lavoro in tempi ragionevoli poiché di fatto smistano il lavoro presso imprese artigiane esterne. I prezzi a cui il lavoro viene retribuito non sono remunerativi e questo comporta scelte tecniche riparative non sempre di qualità».
L’altro aspetto a cui si deve fare attenzione è la copertura, perché non sempre le polizze contro la grandine coprono i danni totali. In molti casi viene inserita una soglia di risarcimento fino a 1.500 euro, insufficiente a coprire i notevoli danni nelle zone più esposte alle recenti grandinate. Secondo i dati di Federcarrozzieri, i costi di riparazione sulle macchine colpite da grandine variano da un minimo di 900 euro per piccoli interventi e possono arrivare fino a 10.000 euro per auto di grandi dimensioni che hanno subito danni ingenti. Federcarrozzieri segnala che con l’aumento degli eventi estremi, in Italia le relative polizze stanno diventando più rigide e con limitazioni crescenti.