Secondo Salvini il ponte sullo Stretto «sarà la più grande operazione antimafia dal Dopoguerra a oggi»

Lo ha detto in una risposta polemica a don Luigi Ciotti, che aveva avvertito di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Martedì durante un evento pubblico il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha risposto in modo molto polemico a un commento con cui don Luigi Ciotti, fondatore della rete di associazioni contro la mafia Libera, aveva criticato il progetto di costruire un ponte sullo Stretto di Messina. Don Ciotti aveva detto che «il ponte sullo Stretto non unirà solo due coste, ma certamente due cosche», in riferimento a possibili tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata siciliana e calabrese nei lavori di costruzione. Salvini ha risposto che «il ponte sullo Stretto sarà la più grande operazione antimafia dal Dopoguerra a oggi» e che «la mafia la combatti con il lavoro».

Senza nominare direttamente don Ciotti, ma riferendosi a lui come «un signore in tonaca», Salvini ha detto: «Mi spiace che qualcuno, con pessimo gusto e mancanza di rispetto nei confronti di milioni di cittadini, abbia detto che il ponte unirà due cosche fra Sicilia e Calabria. Una vergogna e una mancanza di rispetto nei confronti di milioni di persone perbene che meritano di lavorare, di studiare e di fare il pendolare, di andare a farsi curare come tutti gli altri». Poi ha aggiunto ancora: «Mi fa schifo che qualcuno pensi che Sicilia e Calabria rappresentino le cosche. Fino a che c’è qualcuno all’estero che dipinge l’Italia come mafia, pizza e mandolino, fa schifo ma è all’estero. Se c’è qualche italiano che continua a dipingere l’Italia come mafia, pizza e mandolino, se espatria fa un favore a tutti».

Fin dal suo insediamento come ministro a ottobre dello scorso anno, Salvini ha puntato molto sulla ripresa del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, un’opera costosa e molto complessa di cui si parla da decenni e che ciclicamente torna al centro del dibattito pubblico italiano senza mai arrivare a sviluppi concreti. A marzo il governo aveva approvato un decreto-legge per riprendere il progetto abbandonato in una fase molto preliminare dall’ultimo governo di Silvio Berlusconi. Il decreto, che era stato poi convertito in legge a maggio, prevedeva la ricostituzione della società Stretto di Messina SPA, creata nel 1981 per costruire il ponte e messa in liquidazione nel 2013.

Salvini ha detto che la parte più consistente dei costi da sostenere per il progetto sarà inserita nella prossima legge di bilancio, cioè la legge con cui lo Stato decide come spendere i propri soldi per il prossimo anno, che sarà discussa soprattutto in autunno e approvata entro fine anno. I costi presunti del progetto del ponte sullo Stretto, stimati nei primi anni Duemila in circa 4 miliardi di euro, sono costantemente aumentati negli anni. Nelle ultime settimane Salvini ha detto che costerà 13 miliardi di euro.

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