Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Mercoledì il Senato ha respinto una mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè, proposta dai senatori del Movimento 5 Stelle. I voti contrari sono stati 111, contro i 67 favorevoli. La maggioranza parlamentare composta dai partiti di destra ha votato in modo compatto per respingere la mozione, mentre hanno votato a favore il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e l’alleanza Verdi e Sinistra. I senatori del gruppo di Azione e Italia Viva non hanno partecipato alla votazione.

La mozione di sfiducia a Santanchè riguardava una serie di accuse ricevute dalla ministra nell’ultimo mese per la gestione della sua attività imprenditoriale: alcune sono legate soprattutto a un’inchiesta giornalistica del programma di Rai 3 Report, altre sono oggetto di un’indagine della procura di Milano in cui Santanchè è accusata di falso in bilancio. Nella mozione di sfiducia i senatori del M5S scrivono che «dalle inchieste giornalistiche emerge una tendenza a considerare le regole del mercato e le regole sindacali e previdenziali come orpelli di impaccio alla libertà imprenditoriale, condotte spregiudicate che non possono essere proprie di un ministro».

L’inchiesta di Report accusava Santanchè di aver gestito per anni le sue aziende in modo poco trasparente, tra le altre cose senza pagare ai dipendenti licenziati il trattamento di fine rapporto (tfr) e in almeno un caso mettendo una dipendente la cassa integrazione a zero ore a sua insaputa, ma facendola comunque lavorare: una circostanza che se fosse verificata sarebbe un reato. L’indagine per falso in bilancio della procura di Milano invece riguarda la gestione tra il 2016 e il 2020 della società Visibilia Editore, una casa editrice che pubblica diverse riviste tra cui Novella 2000 Visto.

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