Anche in Eubea e a Corfù sono iniziate le evacuazioni a causa degli incendi
Dopo quelle già avviate nel fine settimana a Rodi, un'altra isola greca, che hanno coinvolto finora 19mila persone
La Grecia continua a essere impegnata nella gestione dell’emergenza legata ai gravi incendi che nel fine settimana hanno portato all’evacuazione di oltre 19mila persone dall’isola di Rodi, nel mar Mediterraneo, a sud della Turchia, una meta turistica molto frequentata in questo periodo. Il ministero greco del Cambiamento climatico e della Protezione civile ha detto che quella che sta interessando Rodi è «la più grande evacuazione a causa di un incendio» nel paese. Nel frattempo hanno cominciato a svilupparsi decine di incendi che hanno portato a nuovi ordini di evacuazione in altre isole greche, tra cui Corfù, un’altra nota meta turistica.
Rodi aveva cominciato ad affrontare gravi incendi all’inizio della scorsa settimana. La situazione tuttavia è peggiorata tra sabato e domenica anche a causa dei forti venti e del grande caldo che sta interessando tutta l’area del Mediterraneo.
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, intervenendo al parlamento greco, ha detto che nelle prossime settimane l’allerta dovrà rimanere alta. Ha aggiunto che nonostante l’impiego di 15 aerei e decine di camion per spegnere gli incendi, le aree interessate continueranno a crescere finché non cambieranno le condizioni climatiche, di vento e temperatura, favorevoli alla diffusione del fuoco. Ha detto inoltre che le persone colpite saranno ricompensate e che i turisti evacuati sono solo il 10% di quelli presenti a Rodi.
Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, a Rodi gli incendi hanno continuato a espandersi, portando le autorità locali a far evacuare piuttosto in fretta diverse aree nella parte centro-meridionale dell’isola, tra cui Pefki, Lindo e Kalathos. Domenica migliaia di residenti e visitatori evacuati d’urgenza da case, alberghi e strutture turistiche si sono accampati nell’aeroporto dell’isola in attesa di potersi imbarcare su un volo. Altri sono stati sistemati in palestre e palazzetti sportivi, nelle sale di un centro congressi o sulle navi messe a disposizione dalle autorità greche.
Il primo ministro greco Kyriakos Mytsotakis, intervenendo al parlamento greco, ha detto che nelle prossime settimane l’allerta dovrà rimanere alta, e che la crisi climatica «è già qui » e che si manifesterà ovunque nel mediterraneo con effetti disastrosi. Nonostante l’impiego di 15 aerei e decine di camion per spegnere gli incendi, ha aggiunto che le aree colpite continueranno a crescere finché non cambieranno le condizioni climatiche, di vento e temperatura, favorevoli alla diffusione del fuoco. Ha detto inoltre che le persone colpite saranno ricompensate e che i turisti evacuati sono solo il 10% di quelli presenti a Rodi.
Finora non sono stati segnalati morti né feriti gravi, ma gli incendi hanno distrutto decine di edifici e ampie porzioni di vegetazione. Il governo ha dichiarato uno stato di emergenza di sei mesi per la parte di Rodi maggiormente interessata dagli incendi. Al contempo la Protezione civile greca sta facilitando i trasporti verso i centri di accoglienza, così come verso l’aeroporto e i porti, per consentire l’evacuazione dei turisti.
A causa dell’emergenza alcune compagnie aeree come TUI e Jet2 hanno annunciato di aver sospeso i voli verso Rodi per alcuni giorni, mentre EasyJet ha sospeso i pacchetti vacanza che comprendono un soggiorno sull’isola. Domenica pomeriggio il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti greco ha fatto sapere che alcuni voli di TUI e Jet2 verranno usati per riportare le persone evacuate nei paesi di provenienza.
Nelle ultime ore i vigili del fuoco sono stati impegnati a gestire 82 incendi in tutta la Grecia, tra cui 64 che si sono sviluppati solo domenica. Oltre a quelli di Rodi, i più gravi sono in corso in Eubea, la seconda isola più grande del paese, che si trova a nord-est di Atene. In Eubea, che nell’agosto del 2021 fu devastata da altri grossi incendi, le autorità locali hanno fatto evacuare i residenti di quattro località. Sempre a causa di un grosso incendio è stato emesso un ordine di evacuazione anche in varie aree del nord di Corfù, che si trova nel mar Ionio, a centinaia di chilometri da Rodi, ed è un’altra meta turistica popolarissima in estate. Le autorità locali a Corfù hanno detto che gli incendi sull’isola, che al momento sono sotto controllo, potrebbero essere stati provocati dall’azione umana, e che si sta investigando sulla loro origine.
Konstantia Dimoglidou, una portavoce della polizia greca, ha detto ad AFP che finora in tutto il paese sono state fatte evacuare più di 30mila persone. Secondo ASTOI Confindustria viaggi, l’associazione dei tour operator italiani aderenti a Confindustria, tra gli evacuati ci sarebbero circa 7-8mila turisti italiani (esclusi quelli sbarcati con le crociere).
Gli incendi che interessano da giorni varie zone della Grecia sono favoriti dalle temperature particolarmente alte di questo periodo e dalle raffiche di vento, che li rendono imprevedibili per la velocità con cui si muovono. Per lunedì il servizio meteorologico nazionale prevede temperature leggermente inferiori a quelle degli ultimi giorni, con massime attorno ai 38 °C: la situazione tuttavia potrebbe continuare a essere particolarmente difficile da gestire.