In spiaggia col passamontagna
In Cina, dove le temperature in questi giorni sono particolarmente alte, per proteggersi dal sole va molto di moda il cosiddetto "facekini"
In Cina quest’estate è diventato piuttosto comune vedere persone che indossano una specie di passamontagna colorato, con piccole aperture solo per occhi, naso e bocca. È quello che viene chiamato facekini, termine nato dall’unione di face (“faccia” in inglese) e bikini, il tipico costume da bagno in due pezzi. Il facekini esisteva già da tempo, ma quest’anno sembrerebbe particolarmente diffuso, insieme ad altri capi d’abbigliamento utili a proteggersi dal caldo e dal sole, in spiaggia ma anche a Pechino.
Il facekini è diffuso in particolare nella città costiera di Qingdao, dove è stato inventato nel 2004 da Zhang Shifan, che al tempo lavorava come ragioniera. L’idea iniziale era quella di una tuta che copriva tutto il corpo per proteggerlo dalle punture di medusa, ma poi i clienti fecero notare che la tuta era utile anche come protezione dal sole. Le mancava però la copertura per la testa, che venne aggiunta modificando il cappuccio di una muta subacquea.
In un’intervista del 2019, la creatrice aveva raccontato che nei primi tempi capitava che i facekini venissero scambiati per veri e propri passamontagna: i caratteristici colori accesi e le stampe stravaganti che hanno ora furono pensati anche per evitare che chi li indossava venisse preso per un malintenzionato. Lo stesso articolo dice che sulle spiagge di Qingdao l’orario in cui si vedono più facekini è la mattina presto, quando al mare ci sono pochi turisti e molti locali, fra i quali l’indumento è più diffuso.
Il facekini non è l’unico modo con cui le persone in Cina si difendono dai raggi solari: stanno aumentando molto anche le vendite di cappelli con ventilatori integrati e giacche a maniche lunghe fatte in materiali resistenti ai raggi ultravioletti (UV), i raggi solari tra i maggiori fattori di rischio per l’insorgenza del melanoma e di altri tumori della pelle. Oltre alla prevenzione delle malattie, c’entrano anche gli standard di bellezza locali, che privilegiano la pelle chiara e priva di macchie. Sono tutti fattori che interessano non solo la Cina, ma anche altri paesi della zona, come la Corea del Sud.
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In Cina il 16 luglio è stata registrata la temperatura più alta nella storia del paese: 52,2° C, registrati in una depressione desertica dello Xinjiang, nel nordovest del paese. Non lontano da lì, in quelle che sono chiamate le Montagne Fiammeggianti, c’è un termometro alto 12 metri, vicino a cui i turisti amano farsi fotografare, un po’ come succede nella Death Valley negli Stati Uniti. Nella capitale Pechino all’inizio del mese si è avuta la temperatura più alta mai registrata a luglio, e una guida turistica è morta per un colpo di calore mentre stava lavorando.