L’enorme cratere formato dallo scongelamento del permafrost in Siberia
Le immagini del cratere di Batagaika, largo quasi un chilometro e che da decenni continua a espandersi
Nella Siberia orientale, in Russia, c’è la più grande depressione al mondo causata dal termocarsismo, dovuta cioè allo scongelamento del permafrost, il terreno che nelle regioni fredde è perennemente ghiacciato e che a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane ha iniziato a scongelarsi. È conosciuta come “cratere di Batagaika” ed è stata ripresa di recente da un drone, con immagini che mostrano come la depressione stia continuando a ingrandirsi e a diventare più profonda col passare del tempo.
Il cratere di Batagaika raggiunge una larghezza massima di quasi un chilometro con una profondità di circa 100 metri. La terra in quella zona iniziò a sprofondare intorno agli anni Sessanta, quando una fitta foresta che ricopriva l’area fu disboscata, determinando una maggiore esposizione del permafrost ai raggi solari.
Negli anni, alcune alluvioni avrebbero ulteriormente favorito l’allargamento della depressione, con la formazione di un bordo estremamente instabile con continue frane e caduta di materiale all’interno del cratere. Questi fenomeni hanno fatto sì che il cratere continuasse a espandersi e a farlo con relativa velocità, anche a causa dell’aumento della temperatura media in Siberia.
Secondo i dati raccolti e confrontati con le serie storiche, molte zone della Russia stanno subendo più di altre gli effetti del cambiamento climatico, con una velocità nell’aumento delle temperature di circa 2,5 volte quella del resto del mondo.
L’aumento della temperatura comporta lo scongelamento del permafrost, che ricopre circa il 65 per cento dell’intero paese. Il processo porta alla produzione di enormi quantità di metano e anidride carbonica rimaste intrappolate nel suolo, e che contribuiscono in questo modo all’effetto serra aggravandone le conseguenze.
Nikita Tananayev che lavora presso l’Istituto Melnikov del permafrost a Yakutsk, il capoluogo della repubblica russa Sacha-Jacuzia, ha detto a Reuters: «In futuro, con l’aumento della temperatura dovuto alle attività umane, vedremo formarsi sempre più mega-depressioni, finché tutto il permafrost sarà andato perduto». Il fenomeno è del resto già in corso e negli anni passati è stato tra le cause dei grandi incendi in Siberia e dell’instabilità del suolo su cui nei secoli erano stati costruiti accampamenti e città.