In Spagna una coalizione di PP e Vox non sarebbe una novità
La destra e l'estrema destra si sono già alleate diverse volte a livello locale: potrebbe risuccedere dopo le elezioni politiche di domenica
Alle elezioni politiche di domenica in Spagna una delle questioni più rilevanti riguarda la possibilità che il Partito Popolare (PP), la storica forza del centrodestra spagnolo che secondo diversi sondaggi sarà il partito più votato, formi un governo di coalizione con Vox, un partito di estrema destra molto radicale. Per l’estrema destra sarebbe la prima volta al governo nazionale in Spagna dai tempi della dittatura di Francisco Franco (il periodo chiamato “franchismo”, che andò dal 1939 al 1975). Non sarebbe però un’alleanza mai vista. Nell’ultimo anno è successo diverse volte a livello locale con l’obiettivo di raggiungere la maggioranza in singole regioni dove altrimenti il PP da solo non avrebbe avuto i numeri per governare.
Il caso più recente è stato quello della comunità autonoma Valenciana, nell’est della Spagna (le comunità autonome sono grossomodo le nostre regioni, anche se con maggiori autonomie). Alle elezioni locali dello scorso maggio Vox aveva ottenuto un ottimo risultato, con un candidato che nel 2002 era stato condannato per violenze e persecuzione contro la sua ex moglie. Dopo lunghi negoziati il partito era entrato nel governo della regione assieme al PP (il candidato condannato però era stato estromesso su richiesta dei Popolari).
Il primo governo regionale di coalizione tra PP e Vox si era formato invece nel 2022 nella regione di Castilla-León, nella Spagna occidentale. La cosa aveva attirato particolari attenzioni, dato che poco meno di due anni prima l’allora leader del PP, Pablo Casado, aveva attaccato in più occasioni Vox definendolo un partito populista che spacciava «soluzioni facili, e di solito false, a problemi complessi», enfatizzando la propria differenza con Vox ed escludendo in modo abbastanza categorico una loro unione politica.
Un altro caso in cui PP e Vox avevano infine formato una coalizione era stato in Estremadura, regione nel sud ovest della Spagna: ci si era arrivati con modalità che sono in parte rappresentative sia della necessità che delle difficoltà per il PP di formare alleanze con Vox.
Circa un mese fa, durante la propria campagna elettorale, la leader del PP regionale María Guardiola aveva fatto un discorso molto duro nei confronti di Vox, attaccandolo per le proprie posizioni sulla parità e violenza di genere, quella che aveva definito una «de-umanizzazione dei migranti» e gli attacchi nei confronti della comunità LGBTQ+. Anche in quel caso Guardiola aveva escluso in modo molto categorico una possibile coalizione di governo con Vox.
La scorsa settimana Guardiola si è insediata come presidente dell’Estremadura, accettando infine di formare una coalizione proprio con Vox e dicendo che «la mia parola non è importante quanto il futuro della gente dell’Estremadura»: senza la coalizione, infatti, non avrebbe avuto i numeri per governare.
La decisione del PP di formare alleanze locali con Vox è stata considerata per certi versi abbastanza “naturale”, nel senso che negli ultimi anni Vox ha aumentato progressivamente i consensi elettorali, e per i Popolari, che hanno ambizioni di governo a tutti i livelli, si è reso necessario trovare da qualche parte alleati. Il PP però è stato anche assai criticato per aver abbandonato posizioni più centriste e aver accettato di dare spazio politico a un partito considerato anti-democratico e oscurantista.
Per quanto riguarda le elezioni politiche di domenica i sondaggi sono ancora molto incerti e non è chiaro come potrebbero andare le trattative nel caso in cui Vox e PP ottengano una maggioranza in parlamento. Le esperienze di coalizione a livello locale hanno però mostrato come un’alleanza tra i due partiti sia non solo possibile, ma anche conveniente e necessaria per il PP per poter governare.