In Alabama è stata eseguita la condanna a morte di Jimi Barber, nonostante i dibattiti sul metodo dell’esecuzione
Nella notte fra giovedì e venerdì in una prigione dell’Alabama, negli Stati Uniti, è stata eseguita la condanna a morte di Jimi Barber, tramite iniezione letale. Barber aveva presentato ricorso per il metodo con cui si voleva eseguire la condanna a morte, ma era stato respinto sia da un giudice in Alabama sia dalla Corte Suprema.
Il ricorso era motivato dal fatto che nel 2022 in Alabama c’erano state in tre diverse occasioni complicazioni con la somministrazione dell’iniezione letale, che in due casi avevano portato al rinvio dell’esecuzione. In seguito a questi episodi il governo dello stato aveva deciso di sospendere le esecuzioni per rivedere la procedura con cui venivano compiute. La revisione era stata ampiamente criticata per la sua mancanza di trasparenza. Barber è il primo detenuto a essere ucciso dall’introduzione del nuovo protocollo.
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Barber aveva chiesto di essere ucciso tramite l’inalazione di azoto, una tecnica di esecuzione ammessa dalle leggi dell’Alabama. I suoi legali avevano specificato che Barber pesava molto e aveva una corporatura molto massiccia, e avrebbe potuto non essere semplice per gli addetti trovare immediatamente la vena per l’iniezione: la procura generale dell’Alabama si era però opposta, sostenendo che non ci fossero ancora tutti i mezzi necessari per procedere con l’ipossia da azoto.