Quanta energia elettrica si consuma con il caldo
Molta, soprattutto per i condizionatori che spesso sono vecchi e consumano tanto nelle ore di picco, cioè tra le 13 e le 18
A causa della recente ondata di calore, alle 16:45 di mercoledì 19 luglio in Italia c’è stato un altissimo livello di consumi di energia, molto vicino al massimo storico di luglio 2015. In generale in estate i consumi di energia elettrica sono molto più alti che nel resto dell’anno, per l’uso intensivo che si fa dell’aria condizionata negli uffici, nei negozi, nelle abitazioni e un po’ ovunque. In estate la rete elettrica è messa a dura prova e rispetto all’inverno è molto più esposta a momenti di sovraccarico specialmente nelle ore di picco, cioè in quelle in cui fa più caldo e più persone accendono il condizionatore. Nel periodo estivo sono generalmente più frequenti disservizi e blackout.
L’aria condizionata è anche una delle principali cause del riscaldamento globale, sia per la grande quantità di energia elettrica che consuma, sia perché i modelli più datati impiegano gas refrigeranti che contribuiscono all’effetto serra. Nuove tecnologie e un uso più responsabile hanno un ruolo importante nel ridurre i consumi e mitigare l’impatto ambientale dell’aria condizionata, considerando che in futuro le temperature saranno sempre più alte e le ondate di calore sempre più persistenti.
Il consumo di energia elettrica per il raffreddamento degli ambienti è più che triplicato dagli anni Novanta a oggi. Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2021 i sistemi per l’aria condizionata hanno costituito il 15 per cento di tutto il consumo di energia elettrica degli edifici. A questo ritmo, se non si introdurranno sistemi più efficienti, la domanda di energia elettrica per raffreddare gli ambienti potrebbe aumentare del 40 per cento entro il 2030, un livello difficile da sostenere con le attuali infrastrutture.
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La società pubblica Terna in Italia si occupa della trasmissione dell’energia elettrica sulla rete nazionale ai distributori locali. Secondo gli ultimi dati della società i consumi di giugno sono stati quasi il 10 per cento più bassi rispetto all’anno scorso, quando per l’Italia era stato il secondo giugno più caldo dopo quello del 2003 e i consumi erano stati di conseguenza altissimi.
Rispetto allo scorso mese, a luglio sono mediamente aumentati. Mercoledì 19 luglio Terna ha rilevato un picco nei consumi: alle 16:45 la potenza impegnata era di 59,07 gigawatt e si è avvicinata al massimo storico di luglio del 2015, quando toccò i 60,5.
L’andamento dei consumi di energia elettrica in estate segue quello delle temperature i momenti della giornata in cui è più caldo. Di solito i momenti di picco sono dall’ora di pranzo fino alle 18, dopo iniziano a scendere. C’entra anche il fatto che dopo una certa ora molte attività commerciali e gli uffici chiudono.
I consumi hanno un andamento diverso in inverno: sono mediamente inferiori, in un giorno qualsiasi di febbraio il picco della potenza impegnata era circa il 15 per cento in meno di quello di mercoledì 19 luglio, e la gobba del grafico “si sgonfia” nelle ore centrali nella giornata perché non c’è necessità di tenere accese le luci.
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Da anni si sta lavorando allo sviluppo e alla diffusione di sistemi che consumino meno energia elettrica per evitare il sovraccarico e i disservizi delle reti elettriche durante l’estate, compatibilmente con una buona resa in termini di raffreddamento. Da un lato sono sempre più diffusi requisiti minimi di legge sull’efficienza dei condizionatori e degli impianti e dall’altro le aziende lavorano per sviluppare nuove soluzioni, che possano soddisfare le richieste e mantenere sostenibili le loro attività anche dal punto di vista economico.
I condizionatori di ultima generazione sono più efficienti e non utilizzano (o ne fanno un uso ridotto) i gas che contribuiscono direttamente all’effetto serra. Se i sistemi più avanzati diventassero in tempi brevi anche i più utilizzati, potrebbero far dimezzare la richiesta di energia elettrica per raffreddare gli ambienti, riducendo il loro impatto ambientale e il costo delle bollette. Negli ultimi anni l’efficienza media dei condizionatori in uso sta migliorando, ma è ancora distante da quella che offrono i sistemi più avanzati ora disponibili sul mercato, e i condizionatori, anche i più datati, sono longevi e non vengono rinnovati di frequente.
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