La Costituzione brasiliana è stata ufficialmente tradotta per la prima volta in lingua indigena
La Costituzione brasiliana è stata tradotta in modo ufficiale per la prima volta in nheengatu, una lingua franca usata per comunicare tra i diversi gruppi indigeni che vivono nella foresta amazzonica. La traduzione in nheengatu è stata presentata mercoledì a São Gabriel da Cachoeira, una città dell’Amazzonia, in una cerimonia alla quale hanno partecipato autorità brasiliane e leader indigeni. Il lavoro di traduzione è stato coordinato dal Consiglio nazionale di giustizia del Brasile ed è stato svolto da un gruppo di 15 persone indigene bilingui delle regioni dell’Alto Río Negro e del Médio Tapajós.
Questo progetto è considerato di grande valore storico e simbolico poiché il movimento indigeno brasiliano svolse un ruolo attivo nel sancire il riconoscimento e la protezione della propria cultura durante la scrittura della Costituzione nel 1988, ma finora la versione ufficiale del testo esisteva solo in portoghese: in Brasile ci sono più di 305 gruppi etnici che parlano 274 lingue indigene, ma solo il portoghese è considerato una lingua ufficiale.
Tuttavia alcuni rappresentanti e attivisti per i diritti delle popolazioni indigene hanno ribadito che questa traduzione della Costituzione non significherà nulla senza l’applicazione dei principi in essa enunciati. I diritti dei popoli indigeni sono infatti continuamente violati nel paese, nonostante le protezioni costituzionali, una situazione che si era aggravata sotto l’ex presidente Jair Bolsonaro. La nuova amministrazione di Luiz Inácio Lula da Silva ha compiuto dei passi in avanti, come la creazione del ministero per le Popolazioni indigene, ma è frenata dall’opposizione conservatrice del Congresso, che ha la maggioranza alla Camera.