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  • Giovedì 20 luglio 2023

Sono iniziati i Mondiali di calcio femminili

Sono già stati definiti «i più grandi di sempre», nonostante alcune complicazioni: giovedì si sono giocate le prime partite

L'Australia dopo la vittoria all'esordio contro l'Irlanda (Cameron Spencer/Getty Images)
L'Australia dopo la vittoria all'esordio contro l'Irlanda (Cameron Spencer/Getty Images)
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La nona edizione dei Mondiali di calcio femminili è iniziata giovedì mattina con le prime partite delle due nazionali ospitanti. Ad Auckland la Nuova Zelanda, ventiseiesima nel ranking mondiale, ha battuto a sorpresa 1-0 la Norvegia, dodicesima nel ranking nonché squadra del primo Pallone d’Oro femminile, Ada Hegerberg. Poco dopo, a Sydney, l’Australia ha battuto l’Irlanda con lo stesso risultato.

La partita inaugurale di Auckland è già stata significativa per due motivi. I 42.137 spettatori presenti all’Eden Park hanno stabilito un nuovo record di pubblico per il calcio in Nuova Zelanda, non solo femminile. E per la prima volta in un grande torneo internazionale, l’assegnazione al VAR del rigore che ha deciso la vittoria della nazionale di casa è stata comunicata tramite microfono a tutto lo stadio.

Fino al 20 agosto, data della finale allo Stadio Olimpico di Sydney, si giocherà quasi ogni giorno tra le cinque città ospitanti australiane (Perth, Adelaide, Melbourne, Sydney, Brisbane) e le quattro sedi neozelandesi (Dunedin, Wellington, Hamilton, Auckland). In Italia il torneo si potrà vedere in esclusiva sulla Rai, che trasmetterà in diretta (la mattina) almeno quindici partite delle oltre sessanta previste in questo mese, a partire da quelle dell’Italia.

Nuova Zelanda e Norvegia prima della partita inaugurale (Buda Mendes/Getty Images)

Dall’ultima edizione, disputata in Francia nel 2019, le squadre partecipanti sono aumentate da 24 a 32 (lo stesso numero degli ultimi Mondiali maschili). Ed è anche per questo motivo che nelle settimane e nei mesi precedenti il torneo è stato spesso definito «il più grande di sempre».

Ci sono otto esordienti: Filippine, Vietnam, Marocco, Zambia, Irlanda, Portogallo, Haiti e Panama. Una grande favorita: gli Stati Uniti, che hanno vinto la metà delle edizioni fin qui disputate, compresa l’ultima, ma almeno altre quattro squadre, tutte europee, hanno i mezzi per arrivare in finale e provare a vincere: Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Dietro a queste ci sono quattro nazionali competitive che potrebbero farsi spazio fino in fondo, e sono Svezia, Australia, Olanda e Brasile.

Per l’Italia sarà la quarta partecipazione. L’ultima edizione fu determinante, perché gli ottimi risultati ottenuti in campo fecero conoscere il calcio femminile a milioni di persone e sostennero la crescita che il movimento ha avuto in questi anni. Gli Europei dell’anno scorso, tuttavia, sono stati una delusione e hanno ridimensionato l’entusiasmo. A questi Mondiali l’Italia punta perlomeno a replicare i risultati del 2019, quando concluse il torneo ai quarti di finale. Proverà a farlo con una Nazionale che è cambiata per più della metà delle componenti rispetto all’ultimo torneo disputato.

In alto da sinistra: Benedetta Orsi, Barbara Bonansea, Francesca Durante, Laura Giuliani, Rachele Baldi, Elena Linari, Cecilia Salvai; Maria Luisa Filangeri, Martina Lenzini, Giulia Dragoni, Valentina Giacinti, Milena Bertolini, Cristiana Girelli, Arianna Caruso, Benedetta Glionna, Beatrice Merlo; Lucia Di Guglielmo, Chiara Beccari, Giada Greggi, Lisa Boattin, Elisa Bartoli, Valentina Cernoia, Manuela Giugliano, Sofia Cantore, Annamaria Serturini, Emma Severini (Tullio M. Puglia/Getty Images)

L’Italia esordirà lunedì mattina contro l’Argentina, poi giocherà il 29 luglio contro la Svezia e il 2 agosto contro il Sudafrica, sempre in Nuova Zelanda. Si qualificheranno alla fase a eliminazione diretta le prime due in classifica del girone. La Svezia, che è terza nel ranking mondiale, è favorita per il primo posto, mentre Sudafrica e Argentina sono ampiamente alla portata dell’Italia. Se si dovesse qualificare al turno successivo da seconda classificata, agli ottavi di finale potrebbe incontrare gli Stati Uniti.

La crescita di cui ha beneficiato l’Italia dall’ultima edizione nel 2019 è stata un fenomeno globale e ha portato molti benefici a tutto il movimento, ma anche nuove questioni da affrontare, specialmente economiche.

Il montepremi totale di questa edizione è di 110 milioni di dollari: appena quattro anni fa, con un torneo a 24 squadre, non si superavano i 30 milioni. La vincitrice riceverà complessivamente oltre 10 milioni di dollari e le sue giocatrici verranno premiate individualmente con 270mila dollari. Ma sono previsti premi consistenti anche per chi si fermerà alla fase a gironi: le nazionali eliminate riceveranno 1 milione e mezzo di dollari, le loro giocatrici 30mila ciascuna.

Il pubblico di Sydney per Australia-Irlanda (Brendon Thorne/Getty Images)

Questo montepremi è stato possibile anche grazie agli accordi televisivi, le cui trattative sono state però piuttosto complicate. Viste le dimensioni raggiunte dall’evento, la FIFA ha infatti deciso di non associare più la vendita dei diritti di trasmissione dei Mondiali femminili a quella dei Mondiali maschili. Per la prima volta sono stati quindi venduti singolarmente, ma le offerte presentate in particolare da televisioni e piattaforme dei cinque maggiori paesi europei (dove le partite si vedranno la mattina) erano state ritenute troppo basse, tanto che Gianni Infantino, presidente della FIFA, era arrivato a minacciare l’oscuramento totale della competizione in questi paesi.

«Gli ascolti della Coppa del Mondo femminile sono il 50-60 per cento di quelli della Coppa del Mondo maschile, eppure le offerte delle emittenti dei paesi europei sono da 20 a 100 volte inferiori» aveva scritto a maggio Infantino, oltre ad aggiungere che le cifre presentate erano «uno schiaffo in faccia a tutte le giocatrici». Le offerte sono poi state alzate in tempo per garantire la copertura televisiva in ciascun paese partecipante.

La vendita dei biglietti per le partite, invece, è andata molto meglio. Alla vigilia dell’inizio del torneo erano già stati acquistati quasi 1,4 milioni di biglietti: complice il maggior numero di partecipanti e quindi di partite (64 in tutto), è già stato battuto il record di vendite stabilito nell’edizione ospitata dal Canada otto anni fa, e l’entusiasmo attorno alla manifestazione è molto alto. A poche ore dall’inaugurazione c’è stato però un attacco armato nel centro di Auckland (a pochi chilometri dall’Eden Park): un uomo ha ucciso a colpi di fucile due persone e ne ha ferite altre cinque, tra cui un poliziotto. La FIFA ha detto di aver ricevuto rassicurazioni sul proseguimento in sicurezza dell’evento.

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