Il rigassificatore di Piombino sarà spostato a Vado Ligure entro il 2026
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha annunciato che il rigassificatore attualmente in funzione a Piombino sarà spostato al largo della costa dei comuni di Vado Ligure, Quiliano e Savona. Sarà offshore, cioè installato a quattro chilometri di distanza dalla costa, e collegato alla rete di distribuzione del gas con una condotta. Secondo le previsioni, potrà continuare a trattare circa 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, più o meno il 7 per cento del fabbisogno nazionale.
I rigassificatori trattano gas naturale liquefatto (in sigla GNL o LNG) trasportato via nave: una volta arrivato negli impianti di rigassificazione, il GNL è ritrasformato in gas e successivamente immesso nei gasdotti del territorio, da cui arriva a centrali termoelettriche a gas, aziende e case.
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Stefano Venier, l’amministratore delegato di SNAM, la principale azienda che gestisce la distribuzione del gas in Italia, ha spiegato che il rigassificatore rimarrà in funzione 20 anni: i primi 3 a Piombino e dal 2026 per altri 17 anni in Liguria. Venier ha anche assicurato che la zona dove sarà installato il rigassificatore è fuori dalle zone paesaggisticamente più delicate e già oggi è dedicata allo stazionamento delle navi.
A Piombino l’arrivo del rigassificatore nel porto aveva causato molte polemiche: il comune e diversi comitati civici avevano protestato a lungo contro la decisione del governo, che aveva autorizzato l’installazione in emergenza per limitare la dipendenza dal gas russo. Finora tutti i ricorsi presentati al tribunale amministrativo erano stati rinviati, e il rigassificatore era entrato in funzione all’inizio di luglio.
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