Un calciatore condannato in primo grado per violenza sessuale può continuare a giocare?
Dopo essere stato condannato a sei anni lo scorso dicembre, Manolo Portanova è stato preso dalla Reggiana, tra molte polemiche
Martedì la squadra di calcio della Reggiana, che nella prossima stagione tornerà a giocare in Serie B, ha annunciato di aver «raggiunto un accordo» per il trasferimento in prestito dal Genoa del centrocampista Manolo Portanova. La notizia sta facendo discutere perché lo scorso dicembre Portanova era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza che all’epoca dei fatti (2021) era ventiduenne.
Portanova aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato insieme a un altro imputato, suo zio, il quale aveva ricevuto la stessa condanna. Entrambi avevano presentato ricorso e il processo d’appello è previsto entro l’anno. Da allora Portanova aveva smesso di giocare con il Genoa, pur rimanendo parte della squadra, cosa che aveva già creato polemiche. A gennaio il Bari aveva provato ad acquistarlo per necessità di rinfoltire il centrocampo, ma la trattativa era stata interrotta e annullata per via delle forti proteste dei tifosi legate proprio alla sua recente condanna.
A Reggio Emilia, invece, l’ambiente sembra piuttosto diviso. Le reazioni online al suo ingaggio sono state perlopiù di approvazione, considerando anche che per la Serie B si tratta di un giocatore di qualità e con margini di miglioramento (ha appena compiuto 23 anni). E chi ne approva l’acquisto cita a sua difesa la mancanza di una sentenza definitiva. Altri invece stanno protestando, o perlomeno chiedono di valutare meglio la situazione.
Una docente di scuola superiore abbonata da anni alla Reggiana ha scritto in una lettera che sta girando molto tra i giornali e online: «So benissimo che ogni individuo è innocente fino a sentenza definitiva. Ma so anche, e basta leggere i commenti beceri di molti nostri tifosi, che la donna che lo ha accusato è già stata messa sul banco degli imputati più dello stesso Portanova. […] Pur di avere ad un prezzo stracciato un buon giocatore a centrocampo, la Reggiana ha scelto di fregarsene della sensibilità di tutti quei tifosi che in questi giorni hanno espresso la loro contrarietà».
È intervenuta anche la sezione locale del sindacato CGIL, che ha scritto: «Ci chiediamo se la scelta di portare a Reggio un giocatore condannato per stupro di gruppo a sei anni con rito abbreviato, seppur in attesa di giudizio definitivo, sia opportuna per la squadra di calcio della nostra città e non sollevi invece interrogativi di merito sul messaggio che rischia di passare». Le assessore comunali reggiane Raffaella Curioni e Annalisa Rabitti sostengono invece che «le garanzie processuali impongono di tenere conto degli altri due gradi di giudizio, fino a quando non si avrà una sentenza definitiva».
Per ora la Reggiana non ha fatto sapere altro, oltre al comunicato pubblicato sul sito, e sembra intenzionata a procedere con l’ingaggio del giocatore, già aggregatosi al ritiro estivo della squadra.
Le discussioni sul caso Portanova arrivano peraltro a pochi giorni di distanza dalla sentenza con cui il calciatore francese Benjamin Mendy, ex del Manchester City e campione del mondo nel 2018, è stato assolto da tutte le otto accuse di stupro e tentato stupro che gli erano state rivolte a partire dal 2021. Mendy era stato successivamente arrestato e poi liberato su cauzione. Si era sempre dichiarato innocente, sostenendo che tutti i rapporti fossero stati consensuali. Nel frattempo è rimasto senza contratto e ha perso il posto che aveva nella Nazionale francese.
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