Il ponte che collega la Crimea alla Russia è stato chiuso per «un’emergenza»
Ci sono testimonianze di esplosioni, la Russia ha accusato l'Ucraina e ha detto che sarebbero morti due civili
Il principale ponte che collega la Crimea alla Russia è stato chiuso al traffico a causa di quella che le autorità russe hanno definito «un’emergenza», senza dare ulteriori dettagli. Alcune fonti citate tra gli altri da Associated Press e da BBC hanno parlato di esplosioni avvenute lunedì mattina presto. Il governatore insediato dalla Russia in Crimea ha parlato esplicitamente di un attacco, attribuendone per primo la responsabilità all’Ucraina. Più tardi anche la Commissione antiterrorismo del paese ha parlato di un «attacco terroristico» ucraino. Il ministero della Salute della regione russa di Krasnodar, che si trova all’estremità orientale del ponte, ha detto che una coppia sarebbe morta in un’esplosione sul ponte e che la loro figlia sarebbe rimasta ferita.
Ci sono diversi indizi che sembrano avvalorare la tesi della responsabilità ucraina dell’attacco, anche se per ora nessuno certo e definitivo. Fonti anonime dei servizi di sicurezza ucraini hanno confermato a BBC che si sia trattato di un attacco dell’esercito ucraino e che sarebbe stato realizzato con dei “droni marini” (imbarcazioni senza pilota che esplodono quando raggiungono un obiettivo, in modo simile ad altri droni usati per scopi militari): una cosa simile è stata detta sempre in forma anonima anche da funzionari ucraini al Washington Post. Un comunicato ufficiale dei servizi di sicurezza ucraini si è invece limitato a dire che «tutti i dettagli sull’esplosione saranno diffusi dopo la vittoria».
Russian media publish a video of the Kerch bridge, reportedly filmed from a train on the railway part of the bridge. pic.twitter.com/1GF5FS5Jf4
— Anton Gerashchenko (@Gerashchenko_en) July 17, 2023
La Crimea è la penisola che nel 2014 fu annessa alla Russia in seguito a un’occupazione militare e a un controverso referendum, mentre il ponte coinvolto nell’emergenza è l’unica strada percorribile dai veicoli russi per portare rifornimenti in modo rapido via terra nelle zone dell’Ucraina meridionale occupate nel corso della guerra. Il ministero dei Trasporti russo ha detto che nelle esplosioni non è stata danneggiata l’infrastruttura del ponte, ma solo la superficie della strada.
Il ponte, lungo 18,1 chilometri, attraversa tutto lo stretto di Kerč’, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero, ed è stato più volte obiettivo di attacchi durante la guerra. Una settimana fa il governo ucraino aveva rivendicato per la prima volta la responsabilità dell’esplosione che l’8 ottobre del 2022 ne aveva provocato il crollo parziale, causando cinque morti e un’interruzione della circolazione per varie settimane.
Poche ore dopo il presunto attacco il governo russo ha annunciato di non voler rinnovare il cosiddetto accordo sul grano ucraino, che scadeva oggi. Era servito finora a permettere alle navi ucraine di attraversare in sicurezza il Mar Nero ed esportare grano e altri cereali nonostante la guerra. Era stato stipulato da Russia e Ucraina nel luglio del 2022 con la mediazione dell’ONU e soprattutto della Turchia ed era stato più volte rinnovato. Il governo russo ha detto che il mancato rinnovo dell’accordo non è collegato al presunto attacco al ponte.
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