Più di cento persone sono morte per la stagione delle piogge in Asia
Dopo India, Pakistan, Cina e Giappone anche la Corea del Sud è alle prese con inondazioni e frane, e nelle Filippine si aspetta un ciclone tropicale
In questo periodo nell’Asia orientale ci sono sempre precipitazioni abbondanti e alluvioni per via della stagione delle piogge, ma quest’anno le conseguenze di questo fenomeno naturale sono particolarmente intense e dall’inizio del mese più di cento persone sono morte tra India e Giappone a causa di inondazioni e frane. Centinaia di migliaia di persone inoltre hanno dovuto essere evacuate.
Stefan Uhlenbrook dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ha commentato le recenti notizie sulle alluvioni asiatiche ricordando che sono pericolose soprattutto per i paesi con minori risorse economiche, dove mancano i meccanismi di allerta e le infrastrutture di difesa necessarie per evitare i danni peggiori.
Venerdì il paese più colpito è stato la Corea del Sud dove 24 persone sono morte e più di 6mila sono state evacuate per le alluvioni. Nella capitale Seul ci sono state interruzioni nelle forniture elettriche in circa quattromila abitazioni. Nel nord del paese invece ci si sta preparando all’eventualità che la Corea del Nord rilasci dell’acqua da una diga che in passato ha causato delle inondazioni.
Nelle ultime due settimane le più interessate da alluvioni erano state la Cina e l’India, il paese dove ci sono state più morti a causa del maltempo. Nella capitale indiana New Delhi si è dovuto chiudere il servizio di trasporto metropolitano perché inondato, con un conseguente aumento del traffico.
Per quanto riguarda il Giappone, questa settimana ci sono state inondazioni notevoli nell’isola di Kyushu, dovute a piogge che l’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha definito «senza precedenti»: hanno causato la morte di almeno 8 persone e ci sono dei dispersi. Le persone evacuate sono state più di 420mila.
Anche la capitale della Cambogia Phnom Penh è stata interessata da un’alluvione la settimana scorsa, mentre nelle Filippine è atteso l’arrivo di un ciclone tropicale, che dovrebbe interessare il nord-est del paese. Alcuni voli dall’aeroporto di Manila sono stati cancellati.
Il cambiamento climatico ha aumentato il rischio di eventi estremi come le alluvioni in alcune parti del mondo; a grandi linee è perché a causa delle temperature più alte l’atmosfera trattiene maggiori quantità d’acqua. La scorsa estate in Pakistan le alluvioni la cui intensità è stata ricondotta al cambiamento climatico hanno provocato la morte di circa 1.700 persone. Nel Punjab pakistano questa settimana sono state evacuate 14mila persone residenti in zone allagate.
Visited villages beyond Talwar Post relief camp near Ganda Singh Border Kasur to check the rescue operations in the villages surrounded with flood water.
So far more than 14000 people have been evacuated by Rescue 1122 from Punjab flood affected areas.
I must appreciate the… pic.twitter.com/3CkXSRe3Kr— Mohsin Naqvi (@MohsinnaqviC42) July 14, 2023
È poi da poco iniziata una fase di “El Niño”, quell’insieme di fenomeni atmosferici che si verifica periodicamente nell’oceano Pacifico ma influenza il clima di gran parte del pianeta, e che per i paesi del sud-est dell’Asia comporta un aumento della frequenza di tempeste tropicali. Era da sette anni che non si verificava “El Niño”, che tra le altre cose dovrebbe contribuire a un ulteriore aumento delle temperature medie globali.
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