Un tribunale del Guatemala ha sospeso il partito del candidato che al primo turno delle elezioni presidenziali era arrivato secondo
In Guatemala un tribunale ha sospeso Movimiento Semilla, il partito del candidato presidenziale di centrosinistra Bernardo Arévalo, sostenendo che ci sarebbero state delle irregolarità nella registrazione di oltre 5mila iscritti. Arévalo era arrivato secondo al primo turno delle elezioni presidenziali del 25 giugno, su cui si erano concentrate le attenzioni internazionali per il rischio che potessero spingere il paese verso un sistema politico ancora più autoritario.
Al primo turno Arévalo aveva preso poco meno del 12 per cento dei voti, e il 20 agosto dovrebbe andare al ballottaggio contro Sandra Torres, leader del partito di centrosinistra Unità Nazionale per la Speranza (UNE) ed ex moglie di Álvaro Colom Caballeros, presidente del Guatemala fino al 2012. Al terzo posto era arrivato Manuel Conde, espresso dal partito dell’attuale presidente Alejandro Giammattei (Vamos, conservatore), che non può essere rieletto perché la Costituzione impedisce al presidente in carica di ricandidarsi.
Poco dopo la decisione della corte, il tribunale elettorale ha comunque confermato i risultati del primo turno, dicendo di non essere stato informato della sospensione del partito. La formalizzazione dei risultati iniziali era stata rinviata a mercoledì, dopo che Vamos e i suoi alleati avevano detto che c’erano state delle irregolarità nel voto, portando ad una revisione delle schede. In un’intervista pubblicata poche ore fa da CNN, Arévalo ha detto che contesterà la sospensione, dicendo che «è evidente che non ha alcuna consistenza legale».
Negli ultimi anni i governi che si sono succeduti alla guida del Guatemala hanno adottato una serie di provvedimenti che hanno indebolito sempre di più la democrazia e lo stato di diritto, anche attraverso controversi procedimenti giudiziari.