In alcune città indiane i pomodori sono diventati un bene di lusso
A causa delle piogge intense che hanno ridotto molto il raccolto i prezzi sono aumentati di cinque volte, ed è un grosso problema
In India i pomodori sono diventati carissimi e il loro prezzo al chilo ha superato in molte città quello di un litro di benzina. Sebbene sia già così in molte parti del mondo, è un’eccezione per l’India, dove i pomodori sono un cibo molto usato e normalmente economico. Per una serie di motivi legati soprattutto al maltempo degli ultimi mesi, il raccolto di pomodori è stato molto minore del previsto, con la conseguenza che i prezzi sono aumentati di quasi cinque volte nel giro di sei mesi. Oggi i pomodori costano al chilo in media 120 rupie (circa 1,3 euro), mentre a gennaio il prezzo era pari a 22 rupie (circa 24 centesimi di euro).
I pomodori sono tra gli alimenti più consumati in India, insieme alle cipolle e alle patate, come ingredienti fondamentali della cucina locale. Per questo i rincari stanno generando malcontento un po’ ovunque e stanno iniziando a esserci le prime proteste contro il governo, accusato di non fare niente per risolvere la situazione.
In generale succede ogni anno che in India il mercato dei pomodori risenta di oscillazioni dei prezzi anche piuttosto marcate. Solitamente sono oscillazioni temporanee e legate alla stagionalità dei raccolti: nei mesi di giugno e luglio e all’inizio dell’autunno il prezzo tende sempre un po’ a salire perché i raccolti iniziano a farsi più scarsi per via delle condizioni meteo.
Quest’anno però l’aumento dei prezzi è stato molto più intenso e soprattutto è avvenuto per motivi eccezionali e non legati alla normale stagionalità, ma a piogge piuttosto violente che hanno rovinato gran parte dei raccolti. Un’offerta più ridotta non riesce a soddisfare la domanda da parte dei consumatori, col risultato che il prezzo è aumentato e in alcune città ha superato al chilo quello di un litro di benzina, una circostanza eccezionale per un bene che è considerato quasi “povero” nella cultura indiana.
Tomato 🍅 prices have skyrocketed, causing a significant financial burden on a common man as the vegetable is being sold for over Rs 100 per kg in several cities, making it even more costly than petrol.
Here, you can find a comparison of #tomato and #petrol prices across… pic.twitter.com/gv8Ctik3uL
— The Indian Express (@IndianExpress) July 7, 2023
I prezzi elevati non sono però l’unico problema. I pochi pomodori sul mercato sono anche piuttosto malconci e varie catene di ristoranti stanno dichiaratamente servendo piatti senza usare pomodori freschi. Alcuni ristoranti indiani di McDonald’s hanno smesso di mettere pomodori nei panini, così come altre catene di ristoranti molto presenti in India, come Connaught Plaza Restaurants e Westlife Foodworld.
L’aumento del prezzo dei pomodori è comunque solo uno dei vari problemi che stanno mettendo in difficoltà i consumatori in India, che stanno facendo i conti con l’inflazione (così come succede in molti paesi del mondo). Secondo uno studio della banca centrale indiana, all’aumento dell’inflazione sta contribuendo in modo determinante l’aumento dei prezzi di pomodori, cipolle e patate.
La conseguenza è che oggi i pomodori sono considerati praticamente un prodotto di lusso: alcuni agricoltori hanno anche denunciato il furto di decine di chili di pomodori e su internet girano alcuni meme che mostrano come i pomodori siano ormai percepiti proprio come un prodotto costosissimo.