La misteriosa chiusura della ruota panoramica più grande del mondo
L'Ain Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è rimasta aperta per cinque mesi prima di chiudere senza spiegazioni
La ruota panoramica più grande del mondo si trova nell’isola artificiale di Bluewaters, a Dubai. Si chiama Ain Dubai, era in progettazione dal 2013 e ha cominciato a essere costruita nel maggio del 2015. Doveva essere pronta per l’expo di Dubai del 2020, ma è stata infine inaugurata il 21 ottobre del 2021. È alta 250 metri, quasi il doppio del London Eye di Londra, e può trasportare fino a 1.750 passeggeri. È stata progettata per ospitare feste e cene private, oltre che per permettere ai turisti di osservare dall’alto il porto di Dubai. È rimasta aperta circa cinque mesi prima di chiudere nel marzo del 2022: a più di un anno di distanza è ancora chiusa, e nessuno vuole spiegare il perché.
Inizialmente l’Ain Dubai doveva rimanere chiusa per un solo mese: la sua chiusura a tempo indeterminato è stata annunciata soltanto ad aprile. Il Washington Post, che ha raccontato il mistero che circonda la ruota panoramica in un articolo piuttosto dettagliato, racconta che oggi «le massicce gambe di questa meraviglia ingegneristica raccolgono polvere, mentre un’impalcatura avvolge l’asse principale». L’unica cosa che continua a funzionare è lo show di luci che illuminano la ruota panoramica ogni sera.
Secondo Brian Rohan, il giornalista del Washington Post che ha lavorato alla storia, il fatto che dalla sua chiusura nessuno abbia commentato né spiegato pubblicamente le ragioni della scelta «dimostra che esiste una vasta cultura di segretezza attorno ai progetti architettonici di alto profilo negli Emirati Arabi Uniti, dove grosse iniziative vengono frequentemente sospese o demolite senza alcuna spiegazione».
Gli Emirati Arabi Uniti sono una federazione di sette emirati – Ajman, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja, Umm al-Qaywayni e i due più importanti, Abu Dhabi e Dubai – che si trovano tra l’Arabia Saudita e l’Oman, nella penisola araba. Sono grandi in tutto poco più di un quarto dell’Italia e sono il 14esimo paese al mondo per PIL pro capite. Molta della loro ricchezza – distribuita comunque in modo estremamente diseguale tra le persone che vi abitano e vi lavorano – è stata favorita dalle esportazioni di petrolio, ma Dubai nello specifico ne è piuttosto povera: gran parte del poco petrolio che aveva è stato esportato tra gli anni Sessanta e Novanta per finanziare altri settori dell’economia e soprattutto per aiutare l’emirato a costruire massicce infrastrutture.
A Dubai oggi ci sono due dei porti più grandi del mondo e uno degli snodi aeroportuali più importanti. La città lavora moltissimo anche per attrarre investimenti stranieri, posizionandosi negli anni come destinazione turistica di lusso e centro per gli investimenti nel settore immobiliare. «I critici descrivono un settore particolarmente speculativo, opaco, spesso sovraindebitato e supervisionato da funzionari che si rifiutano di riconoscere i propri errori e sorvolano sui fallimenti passati continuando a spingere su nuovi progetti scintillanti», scrive Rohan.
Attorno all’Ain Dubai, per esempio, erano stati costruiti alcuni degli immobili più costosi di Dubai: appartamenti di lusso, ristoranti raffinati, negozi di alta moda e un centro commerciale. La ruota panoramica era stata al centro di pubblicità, visite turistiche, cartelli stradali. Oggi sull’isola «il senso d’abbandono è inquietante», dice il Washington Post. «L’isola di Bluewaters attira piccole folle nelle sere del weekend. Il parcheggio sotterraneo multipiano dell’isola si riempie raramente; il suo centro commerciale è principalmente un ritrovo di commessi annoiati».
La gente del luogo non ha ricevuto informazioni sul motivo della chiusura, ma ha varie congetture sui motivi che potrebbero aver portato alla chiusura della ruota panoramica. «Alcuni dicono che l’Ain vibrava rumorosamente nei cinque mesi in cui è stata operativa. Altri sostengono che la gigantesca struttura scuotesse il terreno quando girava. Un negoziante mi ha raccontato di finestre frantumate dalle vibrazioni. Altri temono che le fondamenta siano state compromesse. Tutti hanno parlato a condizione di anonimato, temendo ripercussioni da parte delle autorità degli Emirati Arabi Uniti, attenti all’immagine del paese che viene proiettata all’estero», racconta Rohan. Uno di loro gli ha detto che «alcuni della direzione della ruota dicono che qualcosa si è rotto all’interno del meccanismo dell’asse principale, e altri dicono che sta affondando. Ho sentito gestori di hotel nella zona della spiaggia di fronte alla ruota dire che stanno calcolando stime di rischio e danni per la possibilità che cada».
La Technischer Überwachungsverein tedesca, un’associazione che testa e fornisce certificazioni di sicurezza indipendenti per una varietà di sistemi tecnici, ha confermato di essere stata coinvolta nella costruzione dell’Ain, ma di aver ritirato la propria certificazione per la struttura. È però vincolata da un accordo di non divulgazione, quindi non ha dato altri dettagli. Lo scorso inverno un altro edificio costruito dagli stessi gruppi ha chiuso bruscamente ed è stato demolito per far posto a un hotel. Molti altri edifici della zona rimangono tuttora incompiuti. «Ma per una città che basa la propria reputazione globale sulla promessa di costruire continuamente grandi opere, l’incentivo a continuare a costruire è sempre presente», scrive Rohan.