È caduto il governo dei Paesi Bassi
Il primo ministro Mark Rutte ha annunciato le dimissioni in seguito al mancato accordo con i partiti alleati su un piano per limitare le richieste di asilo
Il governo dei Paesi Bassi è caduto a causa del mancato accordo tra i partiti della coalizione sul piano proposto per limitare le richieste di asilo. Il primo ministro Mark Rutte, 56 anni, leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), ha spiegato che tutti i tentativi fatti negli ultimi giorni per trovare un’intesa non sono andati a buon fine. Il governo dei Paesi Bassi era nato un anno e mezzo fa, ma da tempo c’erano contrasti tra i quattro partiti che lo componevano: il VVD, il partito centrista ed europeista D66, i conservatori liberali di Appello Cristiano Democratico (CDA) e il partito conservatore Unione Cristiana (CU).
Il partito conservatore guidato da Rutte stava cercando di limitare gli ingressi dei richiedenti asilo dopo che lo scorso anno c’erano state polemiche per il sovraffollamento dei centri di accoglienza. Nel 2022 nei Paesi Bassi le richieste di asilo sono aumentate di oltre un terzo: sono state 47mila, e secondo le previsioni del governo quest’anno cresceranno ulteriormente fino a 70mila. Tra le regole del piano proposto da Rutte, la più contestata dai partiti minoritari della coalizione era l’introduzione di una soglia mensile per limitare l’ingresso nel paese dei parenti dei rifugiati: il piano prevedeva di consentire l’ingresso soltanto a 200 persone al mese.
Negli ultimi giorni Rutte ha cercato un compromesso per convincere gli altri partiti, proponendo l’entrata in vigore delle restrizioni soltanto in caso di flussi migratori particolarmente consistenti, ma il nuovo piano non è bastato a salvare il governo.
Da alcuni mesi il governo guidato da Rutte era sotto pressione, in particolare sulle politiche legate all’immigrazione, a causa dell’ascesa dei partiti di estrema destra come il Partito per la libertà (PVV) di Geert Wilders. Wilders è probabilmente il leader politico europeo con il programma più radicale nei confronti di Islam e immigrazione, fatta eccezione per i gruppi apertamente neofascisti o neonazisti. Da tempo il suo Partito per la libertà chiede la chiusura di tutte le moschee olandesi e il divieto di ingresso nel paese per i musulmani.
Il governo era in carica dal dicembre del 2021, ma Rutte guidava il paese dal 2010: nel gennaio del 2021 il primo ministro si era dimesso a causa di un vecchio caso legato ad assegni familiari chiesti indietro per errore dal governo a partire dal 2012. La caduta del governo non aveva pregiudicato la formazione di un nuovo esecutivo con gli stessi partiti che formavano la precedente maggioranza, anche se le trattative per arrivarci, iniziate dopo le elezioni generali del 17 marzo 2021, erano durate 271 giorni ed erano state le più lunghe di sempre nella storia del paese.
Venerdì Rutte ha detto che i ministri continueranno a lavorare in un governo di transizione in vista delle elezioni, che si terranno probabilmente il prossimo novembre.