Il presidente bielorusso Lukashenko ha detto che Prigozhin è in Russia
E non in Bielorussia, dove il capo del gruppo Wagner avrebbe dovuto essere insieme ai suoi uomini dopo la rivolta di due settimane fa
Rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, giovedì il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha detto che il capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, si troverebbe in Russia, e precisamente a San Pietroburgo, dove si trova la sede del gruppo Wagner: «Magari stamattina è andato a Mosca o altrove, ma non è in territorio bielorusso», ha detto Lukashenko. Dopo la rivolta armata del gruppo Wagner del mese scorso, in base a un accordo mediato dallo stesso Lukashenko, Prigozhin e i suoi uomini avrebbero dovuto trasferirsi in Bielorussia.
Lo stesso Lukashenko aveva detto alcuni giorni fa che Prigozhin era arrivato in Bielorussia, ma il capo del gruppo Wagner non aveva confermato ufficialmente dove si trovasse. Al momento non è chiaro se Prigozhin sia effettivamente tornato in Russia e se l’abbia fatto con il benestare del governo russo o come parte di altri accordi. Dmitri Peskov, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha commentato la notizia dicendo soltanto che il governo russo «non segue» i movimenti di Prigozhin.
La presenza di Prigozhin a San Pietroburgo è stata confermata al Washington Post da un uomo d’affari della città, che ha parlato con il giornale in forma anonima. Ha detto che, una volta a San Pietroburgo, Prigozhin avrebbe ripreso tutti i soldi che gli erano stati sequestrati dopo il fallimento della rivolta armata (pari a circa 100 milioni di euro) e diverse armi. Per ora non ci sono state altre conferme di quanto scritto dal Washington Post.
Parlando dei soldati del gruppo Wagner, Lukashenko ha detto invece che si trovano nei loro accampamenti nelle zone occupate dall’esercito russo dell’Ucraina orientale: fino a prima della rivolta il gruppo Wagner aveva combattuto al fianco dell’esercito regolare russo, risultando decisivo in più occasioni. Lukashenko ha detto che è ancora valida l’offerta ai mercenari del gruppo di trasferirsi in Bielorussia, ma che al momento i loro spostamenti non sono stati ancora decisi. Ha poi aggiunto di non essere preoccupato di possibili nuove rivolte dei membri di Wagner, una volta che dovessero trovarsi in Bielorussia. Al momento non è possibile verificare con una fonte indipendente la versione di Lukashenko, e quindi sapere con certezza se non ci siano soldati del gruppo Wagner nel suo paese.
La rivolta del gruppo Wagner era durata più o meno un giorno, tra il 23 e il 24 giugno scorsi. La sera del 23 giugno Prigozhin aveva rivolto accuse insolitamente gravi contro i comandi militari dell’esercito russo, dopo che per mesi si era già lamentato del fatto che Wagner fosse stato l’unico battaglione in grado di ottenere risultati in Ucraina. Il giorno dopo aveva guidato i suoi nell’occupazione della città russa di Rostov sul Don, vicino al confine ucraino, e una parte del gruppo Wagner aveva iniziato una lunga marcia che sembrava destinata a concludersi con un tentativo di occupare Mosca.
La rivolta si era fermata prima che i soldati di Wagner arrivassero a Mosca, dopo un accordo dai termini ancora piuttosto oscuri mediato proprio da Lukashenko.
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