Il complesso sistema per ottenere i biglietti del tour europeo di Taylor Swift
Serve a permettere ai fan di comprarli, vista l'alta richiesta e il problema del bagarinaggio: ma molti sono comunque rimasti esclusi
Nell’estate del 2024 la popstar statunitense Taylor Swift farà una serie di concerti in vari paesi europei come parte dell'”Eras Tour”, in cui canterà canzoni dai dieci dischi che ha pubblicato nel corso della carriera in uno show molto scenografico e particolarmente lungo. In Italia si esibirà il 13 e il 14 luglio 2024 allo Stadio San Siro di Milano, ma le date europee sono in tutto più di quaranta.
È la prima volta che Swift è in tour in Europa dal 2018: da allora ha pubblicato quattro album che non aveva ancora suonato dal vivo. Un po’ per l’eccezionalità dell’evento – in Italia, per esempio, Swift è venuta soltanto una volta nel 2011 – un po’ perché negli ultimi anni la fama della cantante è molto cresciuta, riuscire a ottenere un biglietto per l’Eras Tour è un affare particolarmente complesso, che richiede un certo grado di organizzazione. E c’è una certa preoccupazione attorno alla possibilità che non tutte le persone che vogliono vederla riusciranno alla fine a ottenere un biglietto.
Negli ultimi anni è molto aumentato il fenomeno del secondary ticketing: i biglietti dei concerti vengono acquistati da persone o bot automatici che poi li rimettono in vendita su siti specializzati a prezzi spesso molto maggiorati. Contro la pratica del secondary ticketing sono state approvate norme apposite e sono anche state avviate indagini, ma il problema non è stato risolto. Per questo motivo le piattaforme che mettono in vendita i biglietti stanno a loro volta testando dei nuovi metodi per assicurarsi il più possibile che vengano acquistati effettivamente dai fan, per esempio riservando loro la maggior parte dei biglietti attraverso sistemi di prevendita a cui accedere previa registrazione.
I risultati finora sono stati altalenanti: quando furono messi in vendita i biglietti per le date statunitensi di Swift, lo scorso novembre, il processo era stato gestito molto male e le persone che avevano avuto accesso alle prevendite avevano segnalato code virtuali lunghissime e improvvise interruzioni di servizio sul sito, che annullavano ore di tentativi di accaparrarsi un biglietto. La piattaforma si era giustificata dicendo che i propri server «non erano preparati a rispondere all’ondata di centinaia di migliaia di fan di Swift».
Le date europee di Swift sono state annunciate il 20 giugno sui canali social della cantante e hanno ottenuto subito enorme attenzione, dato che Swift è in tour negli Stati Uniti da marzo ma non aveva ancora detto nulla sulle date internazionali. Per cercare di assicurarsi che almeno una parte dei fan più accaniti della cantante riuscisse a ottenere i biglietti in anticipo rispetto al pubblico generale è stato creato un sistema di registrazione, che in Italia era aperto tra il 20 giugno e la mezzanotte del 23 giugno. Ognuno poteva decidere di registrarsi non solo per il paese di residenza ma anche per qualsiasi altro paese europeo in cui ci sia una data del tour.
Il 5 luglio le persone che avevano completato la registrazione per l’Italia hanno ricevuto una mail da TicketOne: dato che la domanda era già molto superiore ai biglietti disponibili, alcune di loro sono state selezionate in modo casuale e potranno accedere alla vendita, mentre tutti gli altri sono stati inseriti in una lista d’attesa. Le persone selezionate riceveranno un’altra mail il 12 luglio: al suo interno troveranno un codice per poter accedere alla vendita dei biglietti, il giorno seguente dalle 12. TicketOne ha spiegato che anche l’accesso alla vendita «non garantisce in ogni caso l’acquisto dei biglietti». Ognuno potrà comprare un numero massimo di quattro biglietti: per questo molte persone che non sono state selezionate nell’estrazione casuale stanno chiedendo a chi può farlo di comprare un biglietto anche per loro.
Se i concerti di artisti particolarmente famosi stanno diventando particolarmente costosi in generale, una parte della preoccupazione dei fan risiede anche nel fatto che negli Stati Uniti Ticketmaster ha aumentato i prezzi dei biglietti dei concerti di Swift, così come di altri artisti, attraverso il controverso sistema del “dynamic pricing”, un algoritmo che cambia il prezzo di un prodotto in vendita online sulla base di quanto le persone sono disposte a pagare per averlo. Questo sistema era stato molto contestato quando era stato applicato, sempre da Ticketmaster, al tour che Bruce Springsteen farà negli stadi il prossimo anno: aveva infatti portato alla vendita di alcuni biglietti a oltre 5mila dollari. Nel caso dei biglietti di Taylor Swift in Italia non è ancora stato reso noto ufficialmente quale sarà la fascia di prezzo, ma il dynamic pricing in Europa non viene utilizzato.
Online comunque abbondano i consigli su come migliorare le proprie probabilità di ottenere un biglietto per chi è stato selezionato. La BBC per esempio consiglia di assicurarsi che il proprio account sulla piattaforma che vende i biglietti – nel caso dell’Italia, quindi, TicketOne – sia aggiornato, in modo da perdere meno tempo possibile in fase di acquisto; di controllare bene di ricordare i propri dati di accesso alla piattaforma; di accedere al sito almeno 5 o 10 minuti prima dell’inizio della vendita; di non provare ad accedere al sito con più dispositivi contemporaneamente, né aggiornare la pagina quando si è in coda; di controllare in anticipo quali posti si vogliono e quanto si è disposti a spendere; di non perdere la speranza se si vede un gran numero di persone di fronte a sé.
«Continuate a controllare. A volte le altre persone perdono i loro biglietti dopo averli inizialmente prenotati. A volte si possono trovare posti ore dopo che il tour era sembrato essere sold out», consiglia la BBC. L’importante è «non acquistare biglietti da siti web non ufficiali: i truffatori sfruttano la disperazione dei fan e ci sono stati molti casi di persone che hanno messo in vendita biglietti falsi su siti web loschi. Piuttosto è meglio controllare il sito nei giorni precedenti allo spettacolo».
– Leggi anche: Due notti all’Opera