Un tribunale federale statunitense ha vietato a vari membri dell’amministrazione Biden di comunicare con le aziende di social media, per via di presunte pressioni esercitate in passato per eliminare notizie false
Martedì un giudice federale della Louisiana ha emesso un’ingiunzione preliminare che vieta a vari membri dell’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden e varie agenzie governative di comunicare con le aziende che amministrano i social media per scoraggiare la pubblicazione di determinati contenuti da parte degli utenti o per chiedere la rimozione di contenuti già pubblicati.
Tra i funzionari coinvolti dal divieto ci sono Alejandro Mayorkas, segretario del dipartimento della Sicurezza interna, Vivek Murthy, che è Surgeon general degli Stati Uniti, ovvero il massimo funzionario federale a occuparsi di questioni di salute pubblica, Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, e tutti i dipendenti del dipartimento di Giustizia e dell’FBI.
Il giudice Terry Doughty ha preso questa decisione in seguito a una causa intentata dai procuratori generali di Louisiana e Missouri (entrambi Repubblicani, al contrario di Biden che è Democratico), che negli anni scorsi avevano accusato i membri del governo di aver fatto troppe pressioni sui gestori dei social media per rimuovere contenuti considerati fake news, in particolare riguardo alle vaccinazioni contro il coronavirus. Secondo il giudice l’intervento del governo avrebbe violato il primo emendamento della Costituzione statunitense, quello che garantisce tra le altre cose la libertà di espressione. Il governo statunitense ha fatto sapere che sta esaminando la sentenza e valutando un eventuale ricorso in appello.