La più famosa gara per mangiatori di hot dog degli Stati Uniti
Ogni anno a Coney Island si tiene un rituale opulento e un po' grottesco, entrato nel folklore locale per una trovata di marketing
Ogni anno il 4 luglio, giorno in cui si celebra l’adozione della Dichiarazione di Indipendenza americana, decine di migliaia di persone assistono al “Nathan’s Hot Dog Eating Contest” di New York, una delle più importanti e seguite gare di cibo degli Stati Uniti, un paese in cui il cosiddetto “competitive eating”, le competizioni in cui ci si abbuffa di enormi quantità di un determinato piatto nel minor tempo possibile, ha tutta una sua storia e popolarità.
I circa venti partecipanti — tutti sotto contratto con la Major League Eating, la principale lega statunitense delle gare di cibo — si dispongono uno a fianco all’altro lungo un tavolo su un palco allestito a Coney Island, un quartiere a sud di Brooklyn che affaccia sul mare, noto per le giostre e le attrazioni sulle banchine, costellate da banchetti di street food. I partecipanti devono mangiare il maggior numero di hot dog in dieci minuti e in palio ci sono 10mila dollari. Il regolamento è piuttosto dettagliato e pittoresco: tra le altre cose i condimenti sono vietati, vomitare comporta la squalifica, mentre inzuppare l’hot dog in una bevanda per renderne più facile l’ingestione è permesso, ma per non più di cinque secondi. Utilizzare qualunque tipo di utensile è proibito.
L’evento, che nel resto del mondo viene spesso descritto come grottesco, ha una rilevanza nazionale: tutti i principali quotidiani degli Stati Uniti, tra cui il New York Times e il Washington Post, se ne sono occupati. Durante la gara che si è tenuta ieri l’attuale campione in carica nella categoria maschile Joey Chestnut (detto “Jaws”, ovvero “mascelle” in inglese) ha mangiato 62 hot dog in dieci minuti; nella categoria femminile, la vincitrice è stata Midi Sudo, con 39 hot dog e mezzo. Nessuno dei due ha battuto il proprio record personale, rispettivamente di 76 e 48 hot dog e mezzo. Chestnut e Sudo erano considerati di gran lunga i favoriti.
Le origini della gara sono state fatte storicamente risalire al 1916: secondo questa versione, quattro immigrati di origine irlandese decisero di testare la propria “americanità” sfidandosi a chi avrebbe mangiato più hot dog in un dato tempo. Come scritto dal Washington Post «si trattava di una storia avvincente, che racchiudeva in sé i temi — distintamente americani — del patriottismo e dell’amore per cibi discutibili a base di carne». In realtà però le cose non andarono così: la vicenda degli immigrati irlandesi venne inventata come trovata di marketing all’inizio degli anni Settanta da Mortimer Matz, un agente pubblicitario che lavorava con il fondatore di Nathan’s, il fast food di Coney Island, ora catena, dove si tiene la gara. Negli anni successivi l’evento ottenne un successo inaspettato, e Matz, assieme ai propri colleghi, continuò a sostenere la sua versione sull’origine della gara, fino a che la stessa Major League Eating decise di usarla per fini promozionali.
Sebbene il Nathan’s Hot Dog Eating Contest sia la gara di cibo più conosciuta, eventi di questo genere — che iniziarono a diffondersi nei primi anni del Novecento — sono oggi piuttosto comuni in tutti gli Stati Uniti, un paese storicamente abituato all’abbondanza e a consumi massicci di cibo. Queste gare coinvolgono ogni tipo di alimento, dai tacos alle ali di pollo alle torte. Partecipare a queste manifestazioni richiede una combinazione di allenamento e predisposizione naturale: in generale, una corporatura massiccia e un’elevata massa grassa rappresentano un problema, poiché sembra ostacolino l’espansione dello stomaco durante le gare, così come una gabbia toracica particolarmente piccola. Avere il collo corto rappresenta invece un vantaggio: permette infatti di diminuire il tempo richiesto al cibo per raggiungere lo stomaco dalla bocca.
Alcuni aspetti rimangono comunque dibattuti. Non è infatti ancora chiaro quale sia il limite fisico al numero di hot dog che una persona può ingurgitare in dieci minuti: il più recente e accurato studio disponibile sostiene che gli attuali professionisti possano spingersi a mangiarne fino a 84. Non esistono inoltre studi completi sugli effetti di lungo periodo sulla salute dei partecipanti alle gare di cibo. In generale, il corpo umano dovrebbe assumere tra le 2000 e le 2500 calorie al giorno (pur con tutti i limiti che questa unità di misura presenta); un partecipante al Nathan’s Hot Dog Eating Contest ne assume 20.000 in dieci minuti, nel caso si consumino circa 70 hot dog.