Che cosa sta succedendo a Twitter, di nuovo
A distanza di due giorni non ci sono ancora spiegazioni convincenti sul limite di tweet visualizzabili introdotto da Elon Musk e la piattaforma continua ad avere disservizi
Dopo alcune settimane di relativa normalità su Twitter – non scontata da quando Elon Musk lo ha comprato nell’autunno del 2022 – gli ultimi giorni sono stati piuttosto difficoltosi per i milioni di iscritti al social network, per via di alcuni disservizi sulla piattaforma e di un limite nella visualizzazione dei tweet imposto da Musk per motivi non meglio chiariti. Le limitazioni sono state annunciate diverse ore dopo la loro effettiva introduzione, quando ormai molti utenti non riuscivano a caricare i tweet e a pubblicarne di nuovi senza avere idea del motivo. A distanza di quasi due giorni la società non ha ancora fornito spiegazioni ufficiali sui nuovi limiti né ha detto per quanto tempo saranno applicati, aggiungendo ulteriori incertezze a quelle che circolano ormai da tempo sulla stabilità e il funzionamento di Twitter.
In un primo tweet pubblicato alle 19 del primo luglio, Musk aveva detto di avere introdotto limiti nella visualizzazione giornaliera di tweet per «affrontare livelli estremi di estrazione dei dati e manipolazione del sistema», senza però fornire altre spiegazioni. Il limite era di 6.000 tweet al giorno da visualizzare per gli account verificati tramite il sistema di abbonamento di Twitter, 600 per i profili non verificati e 300 per quelli creati da poco. Alcune ore dopo Musk aveva annunciato l’innalzamento dei limiti rispettivamente a 8.000, 800 e 400, per poi ripensarci ancora alcune ore dopo raggiungendo 10.000, 1.000 e 500.
Dopo quell’ultimo annuncio, Musk non aveva più fornito aggiornamenti, passando a commentare alcuni meme, condividendo battute di un proprio account parodia e fornendo informazioni sulla produzione di automobili di Tesla, un’altra delle sue società. Dopo gli annunci per diverse ore molti iscritti a Twitter avevano segnalato di non riuscire a caricare nuovi tweet e di ricevere avvisi come: “Limite di frequenza superato. Aspetta qualche minuto e prova di nuovo”. Anche attendendo qualche minuto come indicato, il problema continuava comunque a presentarsi rendendo impossibile l’utilizzo del social network.
Prima dell’introduzione del numero massimo di tweet visualizzabili al giorno, Twitter aveva reso impossibile la lettura dei tweet alle persone non iscritte alla piattaforma. L’ulteriore limitazione, ancora attiva, rende necessario iscriversi al social network per poter vedere i tweet, che di solito erano liberamente consultabili anche dalle persone senza un account.
Anche in questo caso il limite secondo Musk è stato introdotto per impedire che i dati di Twitter vengano impiegati liberamente da altre società che effettuano una scansione della piattaforma. La raccolta di dati è una pratica comune e che riguarda praticamente qualsiasi sito online, ma per qualche motivo non è più considerata accettabile da Musk, che da mesi sta provando vari modi per convincere le persone a iscriversi alla versione a pagamento di Twitter, in modo da migliorare le condizioni economiche dell’azienda, in difficoltà da tempo e non in grado di sostenersi solamente con la pubblicità.
In precedenza Musk aveva già fatto applicare qualche cambiamento a Twitter per ridurre la presenza di servizi esterni che utilizzano i dati del social network per fornire funzionalità aggiuntive. Erano state introdotte regole più rigide e soprattutto opzioni a pagamento per poter accedere ai dati, tra le proteste di chi utilizza il sistema in ambito accademico e a scopi di ricerca e che non sempre si può permettere di pagare l’accesso a quei dati.
Secondo alcuni esperti la decisione di sabato non sarebbe tanto derivata dal disprezzo di Musk per chi estrae i dati da Twitter, ma per un serio problema di stabilità della piattaforma che ha reso necessaria la riduzione del traffico sui suoi sistemi. Da mesi Twitter ha seri problemi di stabilità, imputati sia alla decisione di licenziare circa tre quarti dei propri dipendenti sia al mancato pagamento per settimane di alcuni servizi essenziali per il funzionamento della piattaforma, come quelli offerti da Google Cloud. I problemi tecnici hanno avuto effetti negativi sull’andamento della pubblicità, e molte aziende hanno assistito a una riduzione della quantità di annunci pubblicitari visualizzati dagli utenti.
Solo negli Stati Uniti, i ricavi derivanti dalla pubblicità sono stati di 88 milioni di dollari tra la prima settimana di aprile e l’inizio di maggio, con una riduzione del 59 per cento rispetto all’anno precedente, secondo alcune informazioni ottenute dal New York Times. In generale, la società ha mancato gli obiettivi per la pubblicità negli ultimi mesi e non ci sono prospettive su un rapido miglioramento della situazione.
Le dichiarazioni di Musk e i problemi tecnici che affliggono Twitter sono i due principali deterrenti per le aziende, che negli ultimi mesi hanno ridotto sensibilmente la propria presenza sul social network. Come ha segnalato uno sviluppatore sabato primo luglio, sembra inoltre che alcuni dei problemi tecnici degli ultimi giorni non siano derivati da attività esterne, ma da problemi che il social network si è creato da solo. A causa di un errore di programmazione, l’applicazione web di Twitter ha continuato a inviare enormi quantità di richieste al servizio per l’aggiornamento dei contenuti anche se questi erano bloccati, determinando comunque un grande carico di lavoro per i sistemi del social network e un ulteriore peggioramento del servizio.