Il re dei Paesi Bassi si è scusato per la schiavitù per conto del suo paese
Durante un discorso molto applaudito in occasione dei 160 anni dall'abolizione della schiavitù nel paese
Sabato pomeriggio il re dei Paesi Bassi Willem-Alexander si è scusato per conto del suo paese e della sua famiglia per avere promosso per secoli il sistema della schiavitù. Lo ha fatto durante le celebrazioni per i 160 anni dall’abolizione della schiavitù nei Paesi Bassi. In un discorso piuttosto commosso, ha detto: «Chiedo perdono per questo crimine contro l’umanità. Come re e membro del governo chiedo scusa io stesso. Sento il peso di queste parole nel mio cuore e nella mia anima».
Nei Paesi Bassi è in corso ormai da anni una riflessione sul ruolo avuto per secoli nell’organizzazione e nella promozione della tratta di persone ridotte in schiavitù, dall’Africa verso l’America. Alla fine del 2022 anche l’attuale primo ministro, Mark Rutte, si era scusato ufficialmente per il ruolo del paese nella gestione delle tratte degli schiavi.
Il discorso di Willem-Alexander è stato molto duro anche nei confronti della propria famiglia, accusata di non avere fatto nulla per interrompere la tratta, e anzi di averci guadagnato. Willem-Alexander se l’è presa anche con chi ritiene eccessivo scusarsi ufficialmente dopo decenni dall’interruzione della tratta: «dovete rispettare il fatto che esistono differenze di esperienze e di vita», aggiungendo che la società dei Paesi Bassi ha ancora un problema col razzismo. Il quotidiano NRC ha scritto che il discorso di Willem-Alexander, tenuto ad Amsterdam, è stato accolto con lacrime e applausi dai presenti. Una persona ha anche gridato «finalmente!».
Tra il Seicento e il Settecento i Paesi Bassi ebbero un grande sviluppo commerciale e attraverso la Compagnia olandese delle Indie fondarono numerose colonie in Asia, Africa e America. In quel periodo non venivano scambiate solo merci ma anche esseri umani, prevalentemente persone di origine africana che venivano ridotte in schiavitù e portate dai commercianti europei in America per coltivare le grandi piantagioni del continente. Per quanto riguarda gli olandesi, erano coinvolti soprattutto nei commerci di schiavi tra l’Africa da un lato e il Brasile e i Caraibi dall’altro. Secondo le stime degli storici le navi olandesi trasportarono da una parte all’altra dell’oceano Atlantico più di mezzo milione di persone rese schiave.
Lo scorso anno Willem-Alexander ha commissionato uno studio sul ruolo avuto dalla sua famiglia nel promuovere le tratte di schiavi, dal Cinquecento in poi. Il Guardian scrive che i risultati dello studio dovrebbero essere diffusi nel 2025.