Il museo MAXXI ha chiesto scusa per i toni e i contenuti di un evento con Vittorio Sgarbi
Tramite il direttore Alessandro Giuli, dopo che erano circolati video di battute volgari e sessiste dette da Sgarbi, e una lettera molto critica dei dipendenti
Il direttore del museo d’arte contemporanea MAXXI di Roma ha chiesto scusa per un evento del museo con ospiti il critico d’arte e politico Vittorio Sgarbi e il cantante Morgan, dopo la circolazione online di vari video in cui Sgarbi faceva battute sessiste durante la serata.
L’evento si era tenuto il 21 giugno al museo, uno dei più noti in città, e doveva servire per presentare una serie di incontri culturali che il MAXXI ospiterà a luglio. A distanza di diversi giorni erano iniziati a circolare online i video dell’incontro, in cui soprattutto Sgarbi, fra una volgarità e l’altra, si è vantato a lungo del numero di donne con cui ha avuto rapporti sessuali, come del resto ha fatto spesso in vari eventi e interviste nella sua carriera, con toni sprezzanti e sessisti.
Sabato Repubblica aveva pubblicato una lettera indirizzata a Giuli e firmata da 43 dipendenti sui 49 totali del museo, in gran parte donne. Nella lettera venivano criticati gli interventi di Sgarbi e Morgan, con la spiegazione che «in nessun modo collimano con i valori che da sempre hanno contraddistinto il nostro lavoro all’interno di questa istituzione». Sulla vicenda era intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che in una lettera aperta a Giuli aveva preso le distanze dalle «manifestazioni sessiste e dal turpiloquio» dell’incontro con Sgarbi.
Sangiuliano è il capo di Sgarbi, che fra i molti incarichi pubblici che ha raccolto negli anni qualche mese fa era stato nominato dal governo Meloni sottosegretario alla Cultura. Anche Giuli, giornalista considerato molto vicino a Fratelli d’Italia ed ex vicedirettore del Foglio, era stato indicato alcuni mesi fa da Sangiuliano.
Giuli non aveva commentato pubblicamente le due lettere, ma domenica ha dato un’intervista al Tg1 in cui ha offerto diverse scuse. «Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni del ministro Sangiuliano, e cioè che il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura». «Non ho alcuna difficoltà a dirmi rammaricato e a chiedere scusa anche alle dipendenti e ai dipendenti del MAXXI con le quali fin dall’inizio ho condiviso questo disagio […] e a tutte le persone che si sono legittimamente sentite offese da una serata che sui presupposti doveva andare su un altro binario», ha aggiunto Giuli.
— alessandro giuli (@a_g_giuli) July 2, 2023
Sgarbi invece ha commentato la polemica con ulteriori insulti. In un’intervista pubblicata domenica sul Giornale ha definito i dipendenti del MAXXI che hanno firmato la lettera a Giuli «quarantatré impiegate che di cultura non sanno niente», e ha aggiunto che «le capre sono più intelligenti».