Il Pakistan ha fatto un accordo di finanziamento da 2,7 miliardi di euro con il Fondo monetario internazionale

(AP Photo/Andrew Harnik, File)
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Dopo otto mesi di negoziati il Pakistan ha fatto un accordo per ottenere oltre 2,7 miliardi di euro di finanziamenti dal Fondo monetario internazionale (Fmi), organizzazione internazionale composta dai governi di 190 paesi. Il Pakistan era entrato in un programma di salvataggio della propria economia finanziato con i prestiti del Fmi nel 2019: il pacchetto prevedeva prestiti per circa 6 miliardi di dollari, aumentati a 7 nel 2022. L’accordo, che ora dev’essere approvato dal consiglio di amministrazione del Fmi, sblocca l’ultima parte dei fondi di quel pacchetto e prevede di distribuirli nell’arco dei prossimi nove mesi.

Il Pakistan sta affrontando la peggiore crisi economica da quando ha dichiarato l’indipendenza dal Regno Unito nel 1947: a un certo punto a inizio anno le sue riserve di dollari, necessarie per acquistare beni dall’estero, come l’energia, le materie prime e il cibo, erano a tre settimane dall’esaurirsi. L’economia nazionale si trovava già in grandi difficoltà per via di anni di cattiva gestione finanziaria, ma è entrata ulteriormente in crisi prima per l’aumento dei prezzi internazionali delle materie prime legato alla guerra in Ucraina, e poi per le devastanti inondazioni che hanno colpito il paese lo scorso anno. Gli scontri degli ultimi mesi tra i sostenitori dell’ex primo ministro Imran Khan e la polizia hanno poi contribuito a destabilizzare i mercati finanziari.

L’accordo è stato a lungo bloccato perché non era sicuro che il Pakistan fosse in grado di attuare alcune riforme: la concessione dei prestiti, come sempre succede in questi casi, è infatti subordinata a profonde riforme dell’economia, che non sempre il Pakistan è stato in grado di rispettare.