La Corte Suprema degli Stati Uniti ha bloccato il piano del presidente Joe Biden per cancellare i debiti dei prestiti studenteschi
Venerdì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha bloccato il piano presentato l’anno scorso dal presidente Joe Biden che intendeva cancellare 430 miliardi di dollari di debiti in prestiti studenteschi: la misura avrebbe potuto riguardare potenzialmente fino a 43 milioni di statunitensi. Biden aveva annunciato il piano dopo aver sospeso la restituzione dei prestiti per diversi mesi durante la pandemia, e rispettando una promessa elettorale che aveva fatto durante la campagna per le presidenziali del 2020: il piano prevedeva nella maggior parte dei casi la cancellazione di 10mila dollari di debiti a persona, e 20mila dollari in alcuni casi specifici.
A novembre del 2022 i tribunali di diversi stati americani si erano opposti al piano di Biden, il provvedimento era stato momentaneamente bloccato ed era stato chiesto l’intervento della Corte Suprema, il più importante tribunale degli Stati Uniti per ciò che riguarda le leggi emanate nel paese e il loro rapporto con la Costituzione. Finora l’amministrazione Biden aveva sostenuto che il piano fosse legale in base a una legge federale del 2003 (nota con l’acronimo di “HEROES Act”) che autorizza il dipartimento dell’Istruzione a modificare l’assistenza finanziaria agli studenti durante le guerre o le emergenze nazionali (in questo caso per via della pandemia): secondo la Corte Suprema invece il piano andava oltre i poteri concessi al dipartimento dell’Istruzione anche nei casi previsti da questa legge.
Da agosto a novembre, cioè dall’annuncio di Biden al blocco del piano da parte dei tribunali, 26 milioni di persone negli Stati Uniti avevano chiesto la cancellazione dei debiti accumulati per i prestiti studenteschi.